Il disco di Natale è un clichè molto comune nel music-biz, specialmente oltreoceano: operazioni più o meno interessanti di artisti più o meno validi; spesso semplice escamotage per arrotondare i guadagni, altre volte "piacevole passatempo" per interpreti affermati, in genere nella fase discendente della propria carriera. Con il senno di poi, questo è anche il caso di "Home For Christmas" di Sheryl Crow: l'occasione perfetta per mostrarsi sotto una nuova luce, sfoggiando per tutto il disco una prestazione canora di assoluto incanto prima della doccia fredda dell'ultimo album, il pessimo "100 Miles From Memphis".
Sperando ardentemente che la sopraccitata patacca R'n'B non rappresenti per la "mia" Sheryl la discesa del girone dantesco dei bolliti e dei venduti, mi accingo a descrivere questa perla natalizia: un album dall'atmosfera squisitamente vintage, da ascoltare alla sera possibilmente davanti ad un bel camino scoppiettante. La cantautrice rock del Missouri si trasforma in una suadente diva dello swing, alle prese con un disco incentrato principalmente su classici degli anni '40: tra ottoni, contrabbassi e orchestrazioni la multiforme voce di Sheryl Crow sprigiona i suoi colori più caldi e naturali: l'immortale "White Christmas" di Irving Berlin, pur mantenendo la sua malinconia di fondo, risulta assai alleggerita, rivestita di un mood carezzevole e spensierato, la tradizionale "Go Tell It On The Mountain" diventa un gospel energico e trascinante, "The Bells Of St. Mary's" un walzer pastorale suggestivo e dai toni agrodolci, che fa da contraltare alla giocosa spensieratezza di "The Christmas Song" e "Blue Christmas" e al piglio sbarazzino e frizzante di "Merry Christmas Baby"; l'apice di questo meraviglioso caleidoscopio di sonorità popolari è rappresentato dalla canzone che dà il titolo all'album, "I'll Be Home For Christmas": lenta, elegante, sognante ed evocativa, ispira a Sheryl Crow una delle più belle interpretazioni vocali della sua carriera.
L'album, nel suo insieme molto vario ma incanalato su binari stilistici ben precisi devia magistralmente nelle ultime performances: "O, Holy Night", che parte in punta di piedi per sfociare in una magistrale interpretazione lirica, sfruttando a pieno il potente timbro da contralto di Sheryl e la meravigliosa "There Is A Star That Shines Tonight", unica canzone inedita e interamente composta dalla cantautrice del Missouri, una piano-ballad delicatissima, dai toni dolci e consolatori; ad oggi l'ultima grande canzone di Sheryl Crow, che fa raggiungere l'apice all'album, chiuso dalla rivisitazione di un canto popolare gallese, "All Through The Night", dai suoni elettronici molto moderni, in contrasto con buona parte dell'album ma chiusura perfetta per la sensazione di calma e serenità che riesce ad infondere.
Questo è "Home For Christmas" di Sheryl Crow: ascoltandolo quasi ci si dimentica della cappa di buonismo e consumismo che ad oggi ammorba la festività religiosa più mercificata del mondo: qui il Natale è solo un pretesto per mettere insieme dieci grandi canzoni, nell'insieme armonico di un progetto stilistico studiato e curato nei particolari. Sheryl Crow dimostra in maniera per lei inusuale di essere un'interprete immensa, senza la sua voce questo disco avrebbe perso almeno metà della sua valenza artistica. Consigliato come regalo per mettere un po' di fascino e talento cristallino sotto l'albero, godibilissimo, come qualsiasi grande disco, in ogni periodo dell'anno.
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