Da qualche parte nella Stratosfera. E' nascosto lì, a 20 km di altezza, il perché la rock band Shinedown non abbia mai convinto del tutto l'Europa. Il gruppo formatosi a Jacksonville in Florida (stessa città dei maestri del southern anni '70, i Lynyrd Skynyrd) dopo tre album di massimo rispetto tra cui il disco di platino in USA "The Sound Of Madness" del 2008, pubblicano nel 2011 "Somewhere In The Stratosphere", doppio CD/DVD live che assembla i migliori pezzi della band. Il primo disco è stato registrato durante un live a Washington, il secondo invece è un live acustico a Kansas City.

Tale doppio CD/DVD anticipa l'uscita dell'ultima fatica della band, "Amaryllis" in uscita in primavera 2012.

Tornando al live, il leader Brent Smith conferma le sue ottime doti canore in gran parte dei pezzi, seppur durante la prima esibizione si lascerà andare ad un calare in crescendo. L'apertura spetta alle esplosive "Sound Of Madness" e " Devour ", quest'ultima condita da timidi 'scream' del chitarrista Zach Myers non presenti nella versione originale. Il suono è pulito e il resto del quartetto fa il suo senza sbavature evidenti ma senza strafare. Descrivere un doppio live, tra l'altro composto da due esibizioni avente luogo e tempo differente, potrebbe risultare prolisso, pur cercando di essere quanto più sintetico possibile, è però difficile non sottolineare un pezzo come "Diamond Eyes" traccia non presente in alcun disco della band, ma brano chiave della colonna sonora del film " I Mercenari " di S.Stallone. Per essere chiari il pezzo è 'muscolare' e 'americano' tanto quanto lo è il film in questione. 

Degna di nota la cover di "Simple Man" dei già citati Lynyrd Skynyrd, davvero ben fatta e coinvolgente, un omaggio ai loro ben più navigati concittadini e musicisti. In chiusura l'adrenalina di "Fly From The Inside", tra i pezzi più vicini al Metal che la band abbia mai scritto.

Il secondo CD/DVD registrato a Kansas City vede i nostri esibirsi in un contesto più elegante e tranquillo, in un teatro. Una delle tracce più riuscite è "If You Only Knew" dedicata da Brent Smith al figlio e anticipata dallo stesso con una lunga introduzione sottolineante tra le tante cose, anche la sua disintossicazione dall'abuso di alcool.

Tra l'estrosa performance di "The Crow & The Butterfly" e la malinconica "45", in questo live la cover inserita nella scaletta è "Time Like These" dei Foo Fighters, simpaticamente cantata da tutta la band e convincente risulta anche la performance fedelmente riproposta in chiave piano-rock di "Call Me", l'unico pezzo mai scritto dalla band che si basa esclusivamente su una traccia di piano. La chiusura spetta ancora a "Simple Man", presenza fissa durante le esibizioni della band, e a "Second Chance", una delle loro hit più famose.

Nel complesso il doppio live è una sorta di quadro di ciò che la band è stata in grado di fare in questi ultimi anni. In uno scenario rock sempre più 'plasticoso' e simile a se stesso, la performance degli Shinedown risulta soddisfacente e allo stesso tempo aperta ad un pubblico molto vasto. L'unica pecca correlata a questo live, è proprio la sua commercializzazione, in quanto oltre a diversi negozi on-line statunitensi, è difficilmente reperibile sui portali più diffusi, e in alcuni casi, valutato con cifre proibitive (ad es. a 54€ su un famoso sito di compra/vendita).

Non ci resta che attendere una esibizione come head-liner anche in Italia.

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