Nero jazz dalla norvegia. "Blackjazz" è il quinto album dei norvegesi Shining, da non confordersi con gli svedesi omonimi, quelli che suonano metallo nero e che si tagliano ai concerti (marònn che serietà). No questi Shining non sono seri una cippa. Ma bisogna fare un distinguo.
Serissimi nella tecnica, serissimi nella produzione (originale e di altissimo livello: su questo disco c'è in mezzo Sean Beavan, già dietro al mixer con NIN e Slayer), e serissimi nelle intenzioni. Intenzioni che però più ridicole non se ne possono avere: i nostri si mangiano tutto il progressive, il neo-prog, il quasi-prog, il prog-che ve pare, ci uniscono malate contorsioni jazz, jazzcore, stojazzcazzo, infarciscono il tutto con un bel po' di voglia di pesantume, da buoni norvegesi, e poi piegano il tutto a scenari che potremmo definire la colonna sonora di un megapolpettone sci-fi cyberpunk in alta definizione.
L'intricatezza e la sboroneria del progressive finalmente piegati ad una totale presa per il culo. L'unica band a cui i nostri tributano rispetto sono i King Crimson, sia nelle asperità e nelle scurezze del suono (pulitini? Sentite che chitarre sfrigolanti! Assoli? Non su questo disco) che con una devastante cover di "21st Century Schizoid Man", banale e scontata quanto si vuole, ma mai suonata così noise, così dissonante, così stronza (a tal proposito da ricordare anche il bell'episodio della cover dei Rorschach del medesimo pezzo) e così goduriosa.
Il disco fa godere in tutti i suoi saliscendi (evviva! Dopo mesi l'ho ridetto!) e nei momenti più caciaroni (specie nell'inizio) come in quelli più finto-epici-ci-stiamo-prendendo-sul-serio (la lungona Exit Sun a metà disco). Poi "Healter Skelter" e i suoi groovoni scardinano tutto, ed il disco entra nella fase più delirante e ci offre momenti che mi sarebbe piaciuto sentire come colonna sonora di filmisi come "Starship Troopers", o di un porno ispirato a 1997: "Fuga da New York" (magari intitolato: "1997: Figa da New York"©). Ed in chiusura, la cover dei King Crimson spazza via definitivamente tutto.
Spesso incompresi in quanto sboroni e presi molto sul serio, io invece trovo gli Shining una gemma, una piccola guida sul prendersi per il culo e divertircisi alla grande con un comparto tecnico d'eccezione sempre al servizio della realizzazione di canzoni assolutamente mindfuck. Alla faccia di Elio e le storie stese.
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