Sbaaaaaaaaaaaddaaaaaaabaaaaaaaaaaaam! Eccoci qua.

Tutti dobbiamo dormire. E non sappiamo manco perché. Il sonno è uno dei grandi misteri della biologia. E ancora di più il sogno lo è. Sul serio: ma i sogni da dove vengono, perché ci sono? Cioè immagini che si formano nella nostra testa mentre siamo addormentati e di cui a volte conserviamo un più o meno pallido ricordo e che questo ricordo ci sia o meno di sognare ci capita ogni volta che dormiamo. Perché? Cioè tra soddisfazione dei desideri inconsci, teoria dello scopo evolutivo dei sogni, sintesi-attivazione, Grandi Sogni, incubi, terrori notturni, sogni lucidi e OBE non ci si capisce più niente, non si è mai capito. Eppure tutto ciò è una certezza, tutti dobbiamo dormire.

Tutti dobbiamo morire.

Esistenzialismo, inventiva, schizofrenia. Magari tu puoi associare questi termini con diversi registi, tipo qualcuno che ha definito il proprio cinema esistenzialista, Cronenberg, o qualcuno che accavalla realtà parallele, le confonde e ne fa una chimera, Lynch? Poi pensi a Craven perché se ci sono di mezzo i sogni beh, A Nightmare On Elm Street c'è, per poco però, perché poi quando si ripresenta la sequenza incubo-morte-sangue, lo fa in un modo angosciante e allucinato. Incasina tutto. Non diverte. Inquieta. Perché in quello che succede c'è della realtà.

Ti rimangi tutto, riferimenti, influenze, cose, tematiche prese in prestito, altri registi, no, che coglione che sei .Tsukamoto è Tsukamoto. I film di Tsukamoto non scavano nell'inconscio, si aprono la strada lasciando un cratere, e lo tirano fuori, te lo mostrano e ti ci schiaffeggiano.No, cazzo. Non è vero. Ma dai sul serio, Ma sono io? Una parte di te che non sapevi di avere. Pensieri con cui non vorresti restare da solo durante una notte insonne. La paura del vuoto. La gioia dell'eternità. Il buio. Il non senso dell'esistenza. Ma anche della non-esistenza. Volontà, istinto di morte. Sparizione dal mondo. Pensieri suicidi. Sangue. Odio. Noia. Prima di venire al mondo avresti mai detto che il mondo fosse un posto così noioso? Forse è fortuna, forse l'alternativa alla noia è il desiderio di sparire. Non sapevi nemmeno che sarebbe finita così, non potevi immaginarlo, di essere la causa di tutto...assurdo.

"0" ,forse, potrebbe essere la morte stessa, ma anche la vita e tutto ciò che sta in mezzo. Entità che irrompe nella partita giocata con un unico esito possibile. Affrontiamo continuamente la morte e non ce ne accorgiamo, perché dall'altra parte del terreno di gioco ci siamo sempre noi. "0" ha dichiarato guerra all'esistenza.

Manco a dirlo, siamo in un film di Tsukamoto, il montaggio è convulso, frenetico, ogni inquadratura, ogni taglio deve essere studiato per incarnare il lucido delirio dei pensieri indotti destinati ad investire chi guarda. Regia schizzatissima ma fin troppo con i piedi per terra, non si perde mai il contatto con la realtà pur trovandosi in un limbo atemporale pervaso da una cappa soffocante. E ci vuole una grande classe a creare tensione, altrimenti non c'è tensione che si rispetti, o almeno questa diventa evanescente, impalpabile. Ma vogliamo che sia concreta. Il peso dei pensieri deve piegarti. Vogliamo che il flusso rimanga, che il vuoto t'invada.





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