Il mio rivenditore di fiducia (di dischi, intendo) riesce sempre a stupirmi positivamente. Non è infatti la prima volta che mi fa trovare in vendita un disco in anticipo sulla data ufficiale di pubblicazione (successe anche con Hypnotize dei System Of A Down, e quasi mi commossi...).
Insomma, anche questa volta mi è andata grassa. 3 giorni prima della "release date" (prevista per il 5/6 novembre in America) ottengo Hvarf/Heim, l'ultima "fatica" dei Sigur Ròs.

Interessante il package: apri un lato e trovi Hvarf poi flip!, giri e ti ritrovi Heim. Vi sembrerò malato, ma me lo sono volteggiato fra le dita per diverse volte (immaginate la scena!).

A parte questo, entriamo un pochino nel dettaglio. Prima ho scritto la parola fatica fra virgolette. In effetti, signori miei, non si può dire che questa sia un vero e proprio sforzo, o meglio lo è ma in ritardo. Infatti, sui due dischi troviamo spalmati: a) degli inediti di diversa data; b) una registrazione acustica dal vivo di famosi pezzi da album precedenti. Perciò, detta come va detta, un collage di robba vecchia! Già.

E allora?

Voglio dire: siete fan dei Sigur Ròs o no? Le possibilità son due:

  1. No, non sono un fan dei Sigur Ròs, li trovo solo dei poveracci lagnosi che pensano di avere cambiato la musica, invece non fanno altro che strimpellare due note e suonare la chitarra con l'archetto (e sai che novità, remember Jimmy Page??). Dei buffonazzi, noiosi come quei cazzuti dei Gosspid You Nonsocheccaspio. E vaccagare, và!
  2. Sì, sono un fan dei Sigur Ròs, sono CONSAPEVOLE che se per caso non hanno cambiato la musica, come minimo l'hanno reinventata; era da tempo che aspettavo il nuovo disco, e l'occasione di pezzi inediti e del live acustico è ben più che ghiotta. Ho già tirato fuori i miei 20 euri e mi sto comprando ?sto disco, che è ?na vita che lo voglio. Mò me lo ascolto, SILENZIO, per favore. (PS: i Godspeed You Black Emperor mi hanno cambiato la vita, e attendo fremente il loro ritorno, porca vacca se ci soffro!).

A parte tutto, un bellissimo disco (alla faccia dei tagli, fosse stato così anche Takk...). Soldi di certo non sprecati: se lo vedete in vetrina, non pensateci proprio e tuffatevici dentro, prendetelo, rubatelo se serve. Andate sul siGuro (coraggio, ormai ci siete abituati alle mie battutacce, fate finta di niente e mandatemi un "pat pat" virtuale sulla spalla, o dove preferite).

Ora mettiamo caso: non vi piace Hvarf? Flip! Fate come me, altro lato altro regalo, Heim, un fantastico live. E ovviamente viceversa. Chiaro che se non vi piace il gruppo stiamo a parlare di nulla, e potete anche non leggere questa recensione, non essendo io un recensore particolarmente dotato (ma visto che siete arrivati fin qua, finitela dài).

E poi mettiamo un altro caso, che troviate troppo lunghi i normali dischi della band: ora vi trovate due lavori differenti, e anche piuttosto cortini (meno di 40 minuti ciascuno); se poi corrispondete alla categoria 2 di cui sopra, no problem, sommate i minuti e in totale i vostri 20 euri valgono una settantina di minuti, come solito. Fantastico, no?

Infine, ho imparato una cosa: bisogna davvero stare attenti a dare il nominativo "miglior disco dell'anno", se meno di un mese dopo "Raising Sand" mi esce 'sta perla qua. Eccheccacchio, e io che credevo non esistesse più la buona musica!

Voto 4,5 (quattro stelle solo perché poi sembra che dò 5 a tutto, e forse perché in fondo mi piace sempre di più il buon vecchio album "parentesato", sarà perché ho un amore particolare con la figura delle parentesi in sé, che come vedete uso moooolto spesso. Mi piacciono troppo (tanto che a volte esagero e ne metto due serie (o anche tre)) E' una malattia). Basta, ho finito.

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