Sfaccettato und notevole esordio/opera prima sulla lunga (tempus fugit) distanzia, questa sortita acusticheggiante dal misconosciuto “Deserto Tikesco" dei Cagliaritani [indi Sardi, nonchè Tricolorici (checché ne pensino taluni beceri, insulsi, pseudo-intellettual/Padaniformi)] Sikitikis.

Progetto abbozzato, alcuni anni addietro, al fine di concretamente contestualizzare in musica und porgere sentito "omaggio ai grandi compositori della musica da film" i Sikitikis (versione twothousandandfour) meravigliano und solleticano il vituperato apparato audio/acustico, per ampio/caleidoscopico range sonico, sventagliando (si ciancia, obviously, sempre et comunque, del fitto underground/sottobosco pentagrammatico stivaliforme) una inaspettata quanto gradita coolness compositiva; dalla originaria "hard"/lounge/exotica celluloidistica (tuttora elemento essenziale e portante) degli esordi, si trascende e travalica, in questa godibile und tortuosa "Fuga", verso un approccio musichevole, cospicuamente psycho/garage/rock(senza chitarre)-infettato; secondaria (ma non in ordine di importanza) grande “passione” ispiratrice affiorante dal Sikitikis-debutto è una certa trasversalità/mutabilità Patton-iana (soprattutto nella Sua accezione Mr. Bungle-esca). La davvero anthemica (per nulla scontata) "Donna Vampiro", "Non avrei mai" (corredata da gustosissimo video omaggiante il Romeriano "Dawn Of The Dead") indi la impetuosa "Umore Nero" rappresentano (a mesto parere di chi de-scrive) gli apici assoluti di un lavoro complessivamente ed inaspettatamente (così) riuscito. Nota a spesso-margine, merita (sicuramente) la reprise della arcinota (e stupenda) "L'importante è finire" di Mina-memoria: nessuno stravolgimento gratuito (per fortuna), ma sentito, chiaroscurale/notturno e dannatamente sensuale omaggio alla grandissima, stentorea, "Voce" per eccellenza: difficilmente si apprezza tanto e tale savoir-faire trascrizionale, nel reinterpretare sonico-materiale (ardimentoso ai più) di tale tutt’altro che semplicistica musical-fattezza.

Due/tre melliflui episodi (su dodici tracce), più “ordinari” e Subsonicheggianti-tendenziae (produce il tutto, guarda il caso, Casasonica, di Mr. Max Casacci...), non permettono/consentono l’assegnazione di un gradimento più elevato nella valutazione compiuta e complessiva del Sikitikis’s first work. Nel caso non lo si sia inteso: eccellente esordio (dunque et comunque). Non resta altro che, cercar di origliare (a più riprese) “il prodotto” et rifuggere con Loro (a gambe levate) ladrescamente, dall'inospitale quanto poco affollato deserto (e dalla longa-manus Casaccesca..).

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