Brutta cosa gli ascensori; soprattutto quando si rimane bloccati al loro interno. A me è capitato da piccolo; l'ascensore in questione, a differenza di quello che funge da set nel film, era a misura d'uomo, e a differenza dei personaggi di "Nel più alto dei cieli" io ero da solo. Inutile dire che fui subito assalito dalla paura, o forse più che dalla paura dall'angoscia, che a differenza della prima riconobbe in quell'esperienza qualcosa di più del semplice incidente che nella quasi totalità dei casi rimane un semplice spavento, o al massimo nell'esercizio forzato di salire ogni volta le scale nei casi di fobia.

Non dirò se sopravvissi o meno a tale circostanza giusto per creare della suspance...Invece dico già da subito che i personaggi del film sopravviveranno magicamente al calvario: uno spoiler necessario per iquadrare bene il messaggio sotteso alla tragedia dipinta dal film, e nel modo in cui a mio avviso il regista lo intese. Egli infatti pensò bene di mettere insieme in un ampio ascensore, quasi un appartamente, le discrepanze che affliggono l'umanità, rappresentate da alcuni dei peronaggi (un socialista e un onorevole); oltre all'innocenza/castità infrante (la bambina e il sacerdote), a cui si aggiungono altri personaggi tra cui un prete e una suora (affascinante). In modo alquanto geniale sparge poi delle allusioni al supernaturale, derivanti dal fatto che l'ascensore in questione è situato in Vaticano; con una numerazione sfalsata dei piani; alludendo per voce di uno dei personaggi alla possibilità di essere spiati, o che uno stesso di loro abbia architettato lo scherzo; e soprattutto dei passaggi nella colonna sonora dalla musica classica e sonorità strane, più collegabili alla fantascienza, in concomitanza con lo strappare il rivestimento dal suolo dell'ascensore ormai immobile da diverso tempo, e isolato dal mondo, a rivelare una strana ventola circolare. Espedienti questi tesi a creare un scissione dalla razionalità. Il motivo è che, come riportato dalla didascalia iniziale, il film non è un attacco alla fede o alla religione; bensì una semplice critica ad essa.

Sebbene poi fra tutto il miasma d'impudicizia e violenza generati dalla spirale dell'angoscia e realizzazione di essere intrappolati, sarà proprio un monaco il primo a cedere alle lusighe della carne, al punto tale da abusare della bambina nel bel mezzo del dormiveglia omertoso generale, ciò più che una presa di posizione di dissenso verso la fede, dà più l'idea (estremizzata è chiaro) dell'abbinamento comunque esistente tra sessualità e religione, o comunque esprime una critica verso l'ascetismo o l'ortodossia più in generale che vorrebbero l'amore verso Dio come esclusivo.  Lo stesso discorso però non mi sembra si possa fare circa l'andamento orgiastico/violento che sfocerà gradualmente nel delirio omicida, con qualche accenno addirittura (questi del tutto campati per aria) alla stregoneria; un degenero tale che anzi va a penalizzare notevolmente la credibilità artistica dell'opera - non per il fatto di raffigurare situazioni sessuali o violente, ma perché la circostanza in sé, sebbene terribile, non mi pare giustificativa dell'impiego di tali componenti, e soprattutto non a livello di dinamica generale di un gruppo anche numeroso di persone non malate di mente.

Di conseguenza non da sufficienza a mio avviso.

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