BRIVIDO
TERRORE
RACCAPRICCIO
Se, per caso, di ritorno a casa, all'angolo di un buio vicolo di una fumosa città venite "aggrediti" da una pera vivente in calzamaglia nera, non spaventatevi, tantomeno orripilatevi. Al massimo, verrete colti da nausea dovuta al terribile fetore che lo stesso uomo-pera emana.
Già, perché Cattivik aka il Genio del Male se la cavicchia poco con le rapine pret-a-porter e gli scippi: non solo non riesce a buscare una degna refurtiva, ma è persino in grado di ritornare nella sua squallida chiavica, arredata spartanamente, appestato e con una valanga di cerotti cosparsi sul suo corpo peloso e vomitevole che spesso idrata con gli scarichi delle cloache. Un vero cultore dell'igiene e della bellezza personale, suvvia.
Cattivik è la perfetta antitesi dello spensierato e frivolo (sebbene in apparenza) mondo di Lupo Alberto: dall'idilliaca e leggiadra fattoria inglesina si viene catapultati in una grezza metropoli non identificata, seppur dall'italico aspetto, densa di malavitosi, corrotti, negletti, perversi e falliti. Animaletti giocosi, allegri e ingenui si evolvono in umani privi di una qualsiasi positiva moralità, squilibrati, complessati, una platea di piccoli Kafka in piena decadenza, eticamente marci e materialmente neanche così tanto encomiabili.
La più selvaggia delle distopie? Anzi. E' proprio la negatività profusa da Cattivik e il suo mondo a rendere umoristiche e sbellicanti le strisce del personaggio creato da Bonvi e portato alla notorietà da Silver. Anche perché il Male che corona questo fumetto infonde tanto degrado da risultare ridicolo e divertente ai più: Cattivik è il furfantello malavitoso di tutti i giorni, fa del suo sporco mestiere la sua ragione di vita e la sua routine quotidiana (regola addirittura la sveglia affinché quest'ultima suoni allo scoccare della nottata, il regno della delinquenza); nonostante i ripetuti fallimenti del suo pietoso operato, riesce a mantenere una forza d'animo ed una perseveranza tali da renderlo meno "fallimentare" rispetto alla sua vittima prediletta, Gino Solitomino, depresso ragioniere, perennemente derubato della sua scarna valigetta. Cattivik è il Genio della entusiastica ed eterna persistenza a derubare, trasgredire, attaccare, aggredire, tutte azioni, comunque, destinate a trasformarsi in spassosi sketch messi in moto tra un tombino ed un fioco lampione di una notte nebbiosa.
Se Lupo Alberto e combriccola nascondono dietro la pacata realtà agreste della Fattoria McKenzie intenti dissacratori nei confronti della società contemporanea in bilico tra sviluppo e regressione, Cattivik palesa all'unisono queste critiche, spostandole in un contesto (la metropoli industrializzata) ben più eloquente e realistico: la città inquinata, sporca, impregnata dallo smog e ferita da malavitosi della peggior specie (mafiosi, bulli, assassini, corruttori, prostitute e papponi), si discosta notevolmente da quell'utopico ideale di locus amenus sviluppato, pulito, lindo, moralmente sano. Pure la grafica dei corpi dei dirimpettai di Cattivik esprimono appieno questa tesi: facce deformate, truci, torve, oscure, troppo grosse o troppo smunte, corporature informi, debordanti, fluide.
Brivido, Terrore, Raccapriccio raccoglie le (dis)avventure più note del Genio del Male, sempre a caccia di nuove vittime e perennemente nei guai: diffuso comprimario è il già citato Gino Solitomino, l'impiegato fallito e depresso per antonomasia. Da menzionare la celebre Banda del Buco, spassosa storiella nella quale Cattivik è affiancato dal maldestro criminale Henri Le Taupe, alter ego più negativo del già grottesco Enrico la Talpa, il quale scambia il Genio per un misterioso Bepè. La Banda del Buco sarà l'apripista per ulteriori sequel fumettistici pubblicati a posteriori, con il pedante Henrì sempre pronto a gettare Cattivik nei pasticci più aberranti.
Altre narrazioni degne di nota sono Cattivik contro Diavolik e Gli Innamoratini: nel primo il furfante si scontra con una versione quasi identica del celebre personaggio delle Sorelle Giussani, nel secondo se la deve vedere con le sdolcinate effusioni sentimentali dei Fidanzatini di Peynet.
UAZ UAZ
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