Metti una sera, a cena da un'amica. Lei è abile in cucina, tra una zuppa e una pietanza le sue mani danzano agili sui fornelli. E a un certo punto, zac! dentro al lettore infila un cd estraneo alle conoscenze musicali del commensale, che lesto domanda: "che cos'è?" Un trio polacco, ecco che cos'è, jazz contemporaneo, roba per palati raffinati.
Vediamo allora di scrivere correttamente i nomi dei musici, kappa e wu doppie al posto giusto: Marcin Wasilewski al pianoforte, Slawomir Kurkiewicz al contrabbasso, Michal Miskiewicz alla batteria. "Trio" il titolo spartano ma azzeccato dell'album, registrato nel 2004 a Oslo e pubblicato l'anno successivo dalla gloriosa ECM di Manfred Eicher.
Prima uscita internazionale per una formazione che in patria, per etichette locali, aveva già inciso cinque album. I critici discografici tedeschi, appena uscito questo lavoro, gli assegnano in gran fretta il Quarterly Prize. Si chiamano Simple Acoustic Trio, ma dal disco successivo ("January", 2007) cambieranno il nome in Marcin Wasilewski Trio.
Ok, fatte le precisazioni, ma che musica si ascolta in "Trio"? Va detto subito che c'è una grande omogeneità sonora per tutti i 63 minuti dell'album. I toni sono pacati, in alcuni momenti il ritmo e la dinamica si fanno più decisi ma senza mai "alzare la voce", insomma, la piacevolezza sonora è la caratteristica più evidente di questo disco.
Tredici tracce, in prevalenza composizioni originali (a parte quattro eccezioni) firmate dal leader del gruppo, il pianista Marcin Wasilewski, oppure dai tre insieme. Stuzzicanti le eccezioni: si va dalla reinterpretazione di un brano del trombettista Tomasz Stanko, "Green Sky", agli omaggi a Wayne Shorter con "Plaza Real" e al compositore classico Karol Szymanowski (1882-1937) con "Roxana's Song", fino ad arrivare alla rilettura, nientemeno, di "Hyperballad" di Björk.
Grande sensibilità sulla tastiera di Marcin Wasilewski, classe 1975, ottimo lavoro ai piatti, più che sui tamburi, del batterista, tanto discreta quanto efficace la presenza del contrabbassista. È dunque la gradevolezza acustica il punto di forza di "Trio", che potrà essere apprezzato anche dai non appassionati del genere.
Carico i commenti... con calma