L' INSOLITO LUOGO

Taurianova (RC), estate 2009, barbiere di fiducia, attesa : sfogliando svogliatamente uno di quei giornali gossippari mi imbatto in un articolo recitante più o meno così - "Altro che secchione, Alessandro Sala è un metallaro", reazione: "Chi cazz' è Alessandro Sala".. Prosieguo dell'articolo : "Il vincitore de <la pupa e il secchione> è si un intellettuale ma è anche il bassista di una band prog metal"... aaaaaah ho capito,è uno di quei dementi di quel programma di merda su Italia 1 in onda un paio di anni fa, dove delle fighe si fingevano, ma in realtà erano, idiote. e sti qua davano lezioni e sbavano dietro sperando in una slinguata.. Il tutto molto brutto.

Sta di fatto che tornato a casa, nell'attesa di pranzare, andai ad informarmi su sto gruppo : Sinestesia - band prog metal triestina - album due. L'ultimo nel 2009. Ok procuriamocelo.

L' ASCOLTO CON PREGIUDIZIO

Qualche giorno dopo, più per curiosità che per altro, schiacciai play e feci partire "The Day After Flower".

Il brano di apertura è "Hero" : ..mmm.. Intro che sembra la sigla di "Baywatch", vabbò mò spengo.. Ah no no aspè.. Carino sto riff, anche la tastiera non male.. Voce calda.. Batteria che fa il suo.. Basso in controtempo... Ritornello riuscito, ma stai a vedere che questi sanno suonare ? Ecco l'assolo di conferma.. Ok sanno suonare!

A questo punto andai avanti, "Feast": riff di tastiera, voce filtrata e poco dopo limpida, ritornello che anche qui funziona alla grande, anzi è anche meglio di quello di prima.. Bene bene..

"The Birth, The Death, Trance By The River": ah questo sarà sicuramente il brano più lungo.. Dal titolo ebbi questa impressione, confermata dieci minuti dopo. Rispetto ai due brani iniziali qui c'è più aggressività, soprattutto nella prima parte, dovuta alla maggiore distorsione della chitarra. La suite è ben articolata, fra passaggi acustici nei quali il cantante si cimenta in un falsetto niente male, innesti al pianoforte e un ipertecnico solo di chitarra . Wow.. Pregiudizio eliminato.

"Burning Times" è il brano più tirato, quello più tecnico, reso ora tetro dal cantato quasi baritono, ora teatrale dai cori sinfonici. Ammirazione.

L'ascolto proseguì con "Violet", lento molto suggestivo, e "C.W.A. Prelude" ottimo interludio strumentale a "Cold War Apocalypse": il brano che fin da subito mi piacque meno,forse perchè mi ricorda gli ultimi Dream Theater. (Ops.. blasfemia)

"Twilight": arpeggi tenui.. Struttura resa particolare da spruzzi di elettronica .. E' il brano più personale della band ed il penultimo capitolo del libro.. Che si conclude come non ti aspetti.. Cioè con "Memento": dolce brano cantanto completamente in italiano, molto godibile.

Fu così che una presunta perdita di tempo si trasformò in scoperta.

LA CONCLUSIONE OBIETTIVA

- Roberto De Micheli (chitarra)

- Alberto Bravin (tastiere)

- Paolo Marchesich (batteria)

- Alessandro Sala (basso) < riabilitato a persona capace di intendere e volere >

- Riccardo De Vito (voce)

Cinque musicisti dotati di grande tecnica e gusto compositivo. Progressive metal di stampo classico. Ben fatto.

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