Quanto amo quest'album... un album di un gruppo che credevo purtroppo morto, infatti dopo l'allontanamento del gruppo del originario singer Mike i Sinister con al microfono la bella quanto poco incisiva (a mio parere) Rachel hanno pubblicato due album poco convincenti, certo, "Creative Killings" non è poì un così brutto come album se escludiamo le vocals della singer poco incisive con la musica dei Sinister mentre "Savage Or Grace" rimane un album abbastanza scadente anche sul profilo di songwriting, dopo questi due sfortunati album lo scoglimento, e ora la successiva reunion.

Il gruppo sembra rinato, finalmente i tempi di capolavori come "Hate" e "Aggressives Measures" sembrano ritornare, al microfono passa l'ex batterista del gruppo, il timbro vocale del nuovo cantante è molto potente, si potrebbe paragonarlo al Mike di "Aggressives Measures", il riffing di chitarra raggiunge una potenza che nelle due precedenti release non aveva (probabilmamente anche a causa della disastrosa produzione), finalmente possiamo sentire grazie alla buona produzione le terribili rasoiate di chitarra che dal 1991 fanno muovere la testa a molti fan, a completare tutto ciò troviamo una maggiore dose di melodia, sembra che il gruppo abbia voluto realizzare un lavoro completo dove la violenza e le melodie oscure che hanno fatto grande il gruppo si incrociano perfettamente. Le linee di basso rimangono spesso coperte dagli altri strumenti ma in vari passaggi sbucano dimostrando la massicia dose tecnica del bassista, il drumming è davvero ottimo, alle parti più ragionate (molto comuni in quest'album) troviamo blastbeats velocissimi e accellerazioni al limite dell'impossibile come comandato dall'ormai consolidato Sinister sound.

L'album apre nei migliori dei modi con "The Grey Massacre", pezzo massacrante che promette macelli dal vivo con un intermezzo melodico evocativo e dannatamente bello, continuando si passa a "Men Down" il mio pezzo preferito che alterna le solite accellerazioni paurose di batteria con parti melodiche più ragionate con una tecnica superiore a molti altri gruppi più blasonati, "Presage Of The Mindless" è una lunga suite dove una melodia malata accompagna l'ascoltatore nel suo viaggio verso l'inferno, altro pezzo da segnalare "Into Submission", il resto dell'album scorre via perfettamente. "Afterburner" è un grandissimo ritorno anche se la complessità delle canzoni e la lunghezza media fa si che neccessiti di vari ascolti per essere digerito pienamente...

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