Messo definitivamente in naftalina il vecchio monicker "Siouxsie & the Banshees" e congelati momentaneamente i più moderni "The Creatures", la conturbante Susan Dallion torna in veste solista e ci regala un bellissimo album intitolato misteriosamente "Mantaray".

L'album si presenta bene sin dalla coloratissima copertina che ci mostra una Siouxsie algida e bellissima,ricoperta di insetti che ci guarda in modo beffardo... pura estetica dark anni '80 !!!

I primi due pezzi "Into A Swan" e "About To Happen" rappresentano la prima gradita sorpresa dell'opera in questione, infatti ci troviamo di fronte a due canzoni fresche e moderne dal taglio quasi industrial-metal guidate con sicurezza dalla voce spettrale di Siouxsie. Di seguito incontriamo "Here Comes The Day", ballad romantica e intensa che non avrebbe sfigurato in uno dei primi lavori di Nick Cave o P.J Harvey e "Loveless", disperata canzone d'amore da ascoltare a lume di candela ripensando con mestizia alla occasioni perse della nostra vita.

Un gradito tuffo nel passato è rappresentato dal death rock di "One Mile Below", canzone possente e tetragona smorzata dalla divertente "Drone Zone" che può insegnare due o tre cosette ai Dresden Dolls e a tutti quei gruppetti goth rock che adesso vanno per la maggiore. Chiude il cd un trittico da infarto composto da "Sea Of Tranquillity" "They Follow You" e "Heaven & Alchemy" in cui Siouxsie da realmente il meglio di se, tra vocals sensuali e ispirate e parti strumentali al limite della psichedelia.

Unico piccolo neo può essere "If It Doesn't Kill You", brano morboso e decadente di certo efficace ma che non mi ha colpito come le restanti canzoni.

Insomma, Mantaray è uno di quei dischi per cui vale ancora la pena spendere i propri soldi!!!

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