Il 2009 sembra l'anno fortunato per i Sirenia, band di gothic metal norvegese fondata dal cantante e compositore Morten Veland dopo aver chiuso i battenti con il suo gruppo precedente, i Tristania.
Dopo 3 album e un EP con i Sirenia (al secolo Masters of Sirenia), con l'aiuto della soprano spagnola Ailyn, la new entry del gruppo, Morten ha dato vita a questo album, ricco di parti sinfoniche e orchestrali e contornato da meravigliosi cori in perfetto stile gotico. Tutte le canzoni del Cd sono uniche e particolari: c'è quella dove dominano i cori, quella heavy con il riff oscuro dove il growl di Morten è messo in risalto e quella soft e dalle atmosfere pop.
Bello il primo singolo "The path to decay": gli effetti elettronici prima del riff iniziale introducono bene l'atmosfera del Cd. Anche se sembra più una canzone pop in certi momenti, è comunque piacevole da ascoltare.
Dopo una breve parentesi pop con la seguente "Lost in life", dove, a contrario della opener, non è nemmeno presente il growl, si arriva a una delle canzoni migliori del Cd: "The mind maelstrom", dal bridge oscuro e heavy e il ritonello cantato da cori. Qui la voce di Ailyn si intreccia bene ai violini in sottofondo e raggiunge note molto alte. La successiva "The 7th summer" si caratterizza per le clean vocals di Morten: quello è il pezzo più bello dell'intero Cd, a mio parere.
"Beyond life scenery" si caratterizza per i cori che si alternano alla voce di Ailyn nel ritornello e il brigde cantato da Morten. La successiva traccia "The lucid door", pur ricordando leggermente la precente, ha un'atmosfera gothic che la caratterizza: sia il testo sia l'inciso sono oscuri. "Led astray" e "Winterborn 77" non presentano parti in growl, ma tuttavia Ailyn dà una buona prova della sua voce e il violino, nella penultima canzone, suona una melodia commovente. L'ultima traccia del disco è in perfetto Sirenia-style: cori nel ritornello, growl di Morten, clean vocals, parte femminile con il violino in sottofondo e testo inerente alle sirene mitologiche.
Questo album, se si dà un ascolto superficiale, può sembrare easy-listening ma in realtà non lo è affatto. Se lo si ascolta attentemente si nota che il suono raffinato, l'incrocio tra growl e voce femminile, le lyrics terribilmente enigmatiche (scritte dall'altrettanto enigmatico leader Morten) e i cori fanno di esso un album complesso ma piacevole da ascoltare. I cantanti Morten e Ailyn, che hanno un'ottima tecnica canora (lui è tenore, lei è soprano), hanno saputo inserire bene le loro voci dentro il disco dando sfoggio della loro estensione molto sviluppata.
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