Non so che cosa ci faccia questo "The Closer You Get" nello stereo. Nell'autoradio, nell'i-pod, nelle orecchie. Mi sta rubando la vita o è la sua colonna sonora.

Non so che cosa siano questi Six By Seven, così aderenti alla voragine che mi spacca dalla testa all'inguine. Se sono urla, melodia, feedback, campionamenti, rabbia, voci soffuse, luci intermittenti. Visioni di metropoli britanniche intrappolate in uno sguardo, celeste, come se piovesse il cielo, riflesso in una pozza immortalata, così, da una vecchia foto effetto seppia.

Non so da dove arrivi questa umidità, forse è che dalle cuffie mi piove dentro. Spasmi, tensioni, contrazioni, occhi lucidi. E tutto è così vivo, rannicchiato, timido e parecchio intimo. Comunque nascosto dalle strade affollate, dai luoghi comuni.

Scusate, non ho altre indicazioni, non ho etichette che mi vadano a genio, che sia britpop, shoegaze o quant'altro. E' che non ne posso fare a meno, che non so più cosa dire, sono esausto, vorrei solo un'altra ora, vorrei solo ascoltarlo di nuovo da capo.

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