"Graveyaed Classics" esce come quarto album della band guidata da Chris Barnes, i Six Feet Under, nel 2000. L'album in questione si tratta della rivisitazione in chiave Death Metal, compreso il relativo canto Growl, di brani storici del Rock e del Metal.

Mi avvicinai a questa opera grazie alla mia curiosità verso questo iniziativa presa dalla band, e mi procurai il disco, che andò oltre le mie aspettative.

Il disco si apre con la cover della canzone "Holocaust" dei Savatage, dove notiamo subito l'originalità nell'esecuzione del pezzo dovuta al canto Growl di Barnes (uno dei migliori growler di sempre) e delle chitarre di Steve Swanson che ci offrono una sonorità grave, veramente da obitorio. Assai interessante la verisone di "TNT" degli AC/DC che ci trascinerà verso la lisergica e storica "Sweat Leaf" dei Black Sabbath, a parere mio uno dei momenti più salienti del disco. Passando per altre cover tra cui la famosa "Son of a Bitch" degli Accept e varie di  Angelwitch, Dead Kennedys e Sex Pistols si arriva a "Smoke on the water" veramente una figata in quella veste funebre. Per non parlare di "Purple Haze" del signor Hendrix. Interessanti anche "Wrathchild" e "In League with Satan".

Metaforicamente parlando potrei descriverlo come una band composta da Zombie che rispolvera dei classici del passato, tutte le cover risultano personali e accattivanti. Ebbene sì, i Six Feet Under sono riusciti a fare proprie queste canzoni con molto stile.

Ve lo consiglio vivamente, sarà un piacere ascoltarvi questi pezzi in versione da obitorio.

Bersaglio centrato per quanto riguarda la band. 

Carico i commenti...  con calma