Dichiarazione spontanea:
Ammetto reo-confessamente, confidando nella clemenza della Corte testè riunita, che fino a qualche settimana addietro del buon Sixto, oltrechè Diaz (detto anche solamente) Rodriguez e del Suo sommessamente imprevedibile disco d'esordio oramai obnubilato dall'inesorabilmente ammantante polvere spazio-temporale risalente à quasi quattro decenni or sono, non né sapevo absolutely alcunché.
Mi chiedo, e chiedo à Voi cortesi Signori DeGiurati, come ciò sia stato possibile indi come possa essere accaduto chè il mio pigramente ectoplasmatico mononeurone (chè per brevità d'ora innanzi chiamerò Ecto) non né abbia finora sentito l'urgenza conoscitiva: tra i sette/otto milioni di gruppi, relative note biografiche, discografie, line-ups e facezie varie che hanno più o meno liberamente solcato il personale (empty)cranio fino ad ora, della splendida interpretazione vocal-musicofila fornita dal meticcio bellimbusto in quaestionem non risulta èsservi traccia alcuna.
Cristosant_! Eppure l'Ecto, presente in numero variabile in ciascuno di Noi, viene, sempre più spesso nostro malgrado senza farne esplicita richiesta, messo al corrente quotidianamente di-tutto-di-tutti: travolti da ogni longitudine, come innocenti quanto esili fuscelli arborei esposti alle più tumultuose intemperie, dalle peggiori eresie poste in musica (un paradigmaticamente contemporaneo nome à caso: il caso umanissimo Marco Carta e l'accolita di talentuosi "Amici" à latere); contestualmente il sistema si dimentica volutamente, perlomeno fino a quando non possa trarne motivo di sudicio lucro, di erudirci, riportandone i mirabili fasti, della indubitabile qualità intrinseca di personaggi et opere (davvero) senza tempo come questo magnetico "Cold Fact".
Sono indignato ma altresì (in)conscio della mia reo-colpevolezza di fondo: avrei dovuto scandagliare con atteggiamento ancor più Cistercense l'aere circumstante; spero pertanto, Cari Sign(i)ori ivi riuniti per discuter della adeguata pèna mèco infliggere, di poter porre seppur tardivo et sommamente inefficace medicamentoso rèmedio tramite questa scalcagn(i)ata de-paginae.
Elementi probatori:
"Cold Fact", ovattato, spumeggiante, multiforme debutto del buon Rodriguez, venne realizzato nell'anno di grazia 1970 e nonostante la Sua inevitabile arcaicità suono-strutturale suona tutt'oggi inaspettatamente quanto magnificentemente fresco, godibilmente variegato, ricco di fantasiose quanto inattese soluzioni et sfumature come pochi dischi (anche attuali/ssimi) possono fre-pregiarsi di estroflettere alla medesima maniera; inizialmente, assuefatti come oramai siamo a registrazioni scintillanti [narcotizzati dal "come" e non dal "cosa"] capaci di esaltare qualsivoglia trascurabile suono-quisquìlia, nell'origliare la struttura compressa, quasi inscatolata, in apparenza monofonica del suono emesso, ci si deve profondere in un ulteriore (ma abbondantemente ripagato) sforzo prima di poter assaporare compiutamente le cangianti et appassionanti atmosfere in esso contenute. Dodici brevi/brevissime squisite canzoncine (raramente si và aldilà dei tre minuti), che qualcun_ ha osato raffazzonatamente definire come sorta di Beck ante-litteram: fossi nel buon Rodriguez m'innervosirei alquanto!
Mi si lasci testimoniare chè il pregiato e diversificato pastiche psychedelic-folk-pop-rock-soul-blues ivi rappresentato fa barba, capelli e ceretta integrale tutta alla produzione del quantunque interessante, perlomeno nelle primigenie fasi, Mr. Hansen; il bridge centrale della trasognata "Sugar Man" ci precipita in un instabile buco nero privo di suono-gravità e dai davvero indefinibili confini spazio-temporali; le strutture acustiche apparentemente semplici ma terribilmente attraenti ed efficaci di "Hate Street Disguise" e/o "Crucify Your Mind" oppure l'incendiario chitarrismo para-Hendrixiano della 'cattiva' "Only Good For Conversation" lasciano impietosamente e definitivamente ammaliati; al tutto si sommi quella agrodolce, malinconicamente felice, sensazione di irripetibilità che ne accresce esponenzialmente il già di per se elevato valore intrinseco.
Arringa offensiva:
Signori! Due sono le questioni: o questa evanescente et trascurabile reliquia ha dato il definitivo colpo di grazia generando il conchiusivo game over (insert coin, please) al rimbecillito Ecto, indiperciò costui dovrà esser dichiarato tanto infermo di mente quanto innocente oppure urge che la qvi presente (sfinita a morte) Corte assegni il massimo della pena per siffatti gravissimi accadimenti: a termini di legge la prevista sanzione da applicarsi sarà l'ascolto reiterato delle "evoluzioni canore" del folk-apocalittico Marco Carta ad infinitum.
Appello desperado:
Ecto: abbiate pietàs di mé(co).
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