Nella soleggiata e blasonata boulevard della seconda meta' degli anni '80, Frank Ferrana stava vivendo il momento piu' lucente e decadente al tempo stesso della sua vita. Il sogno di rock, che lo aveva spinto ad abbandonare i campi dell' Idaho, e per il quale aveva combattuto e sofferto gli ultimi dieci anni della sua vita, si era finalmente materializzato in tutte le sue forme.

E' da qui che prende spunto questo "Heroin Diaries", da quello specifico momento in poi Nikki Sixx appuntera' la sua vita e le sue emozioni. Passeranno gli anni e le mode, e solo nel 2007 questo concept vedra' la luce attingendo da quella fonte di 'memorie'.

Il songwriting e' rappresentato da frasi e sensazioni del 'manoscritto', o almeno cosi' ci e' fatto intendere, e da quel punto di partenza, peraltro affascinante, si sviluppano le tredici tracce che compongono la raccolta.

Ci sono frangenti ottimi, "X-Mas in Hell", "Tomorrow", "Heart Failure" e ballatone "Accidents Will Happen", e dico ottimi non perche' ci stanno riproponendo la nuova "Wild Side", ma perche' in qualche modo GRAFFIANO. A mio avviso questo genere di sound deve graffiare, ti deve rimanere in testa, anche con un ritornello del cazzo, stupido e banale, o per un riff trascinante, ma ti deve colpire in fronte, marcire nel cervello.

E poi ci sono sezioni piu' blande, proposte e risentite, "Intermission", "Pray For Me", "Permission", che se per le mani hai del Courvasier e un perizoma sono potenti, ma se ti hanno appena notificato un velox oggettivamente rompono le palle.  Musicalmente, anche per esperienza, ci attestiamo su degli standard medio alti, che non vuol dire necessariamente esibire virtuosismi di "Vanheliana" memoria.

Tamarri e fascinosi, truci e bellocci, rocker da strada al passo con i tempi. Considerati da troppi, fantasmi dell' "hair",  si deve dar loro almeno atto che "Billboard", e relative charts, li hanno comunque promossi.

QUATTRO STELLE: Loro ci mettono la convizione, noi la passione.

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