Skiantos - Signore dei dischi - 1993
Bei rockkettoni in quest'album capolavoro di Freak e soci, con ottimi suoni che ricordano solo vagamente gli smagati e svaccati Skiantos di fine 70. La produzione è finalmente più danarosa, con tanto di videoclip della title track a rotazione sulle emittenti video-musicali del periodo, la demenza è contenuta:
ci sono i riferimenti canonici ai Sex Pistols (Ti disprezzo profondamente), poi un po' di Rolling Stones (Italiano terrone che amo ), una spruzzata dei vecchi Kinks di You really got me con Lamento di uno spacciatore; veramente bello e tristissimo nonostante la vaga ironia è il garage psichedelico di Nostalgia della miseria: quanti di noi si saranno identificati in quei sfocati ricordi di panni stesi, caffelatte ovomaltina. Su Calpesta il paralitico vi è la confessione di voler picchiare un handicappato è cattiva e in fondo veritiera; quanti sotto sotto almeno una volta non l'hanno sognato. I fatti che contano è un altra perla Skiantos, lucida e profetica: I soldi mi mancano le ragazze non vengono i gay poi si offendono ma sono i fatti che contano I neri aumentano i tifosi che rompono le mamme poi piangono ma sono i fatti che contano Sono i fatti che contano ..Non hai vinto ritenta, sulla mania dei gratta e vinci è un rocknblues con ritornello quasi Gospel, che avrei visto bene come controcanto al ritornello di Shine on you dei Pink F.
E' un disco, come dicono gli stessi Skiantos che è "Coraggioso nell'affrontare argomenti quali, razzismo, droga, diversità, mammismo, insofferenze, alienazione e anche nel tentativo di proporre discorsi contro falsi pietismi e finte solidarietà".
Ci sono poi filastrocche blues (Non sopporto il capodanno, La bestia) e per finire un richiamino di rito condito di demenza al primo Bowie di Space Oddity (La Fattanza, live)
Maestosa la preghiera blues Signore dei dischi che apre e dà il titolo all'album, con accellerazione alla Ramones nel finale: tutte le speranze vitellonesche di aver successo nella musica pop, già iniziate con il vecchio brano Io vi faccio un disco, sono sintetizzate in questo brano stupendo: Voglio andare in classifica, scalare l'hit parade...Signore dei dischi, ci vorrebbe un miracolo, come hai fatto con Zucchero, puoi tentare con noi?
Purtroppo Il Signore dei Dischi se c'è protegge tutt'altra gente, anzi, esige preghiere e indulgenze a pagamento salato con CD - pochi - e download-tanti, fino a pigliare le mazzette pure dai siti peertopeer, illegali per le gride governative, ma che poi smollano compiacenti di tutto e di più. ALLORA qui ci magnano tutti no? Sennò vedi come ti chiudevano i rubinetti.
E poi come farebbe il Signore dei Dischi e Madonna Siae a mantenere il paradiso fiscale per pochi santoni eletti? Peertupeer-piji tu, pije je.
Questo disco, uscito pure in vinile, cd e cassetta, meritava un gran successo: qui gli ingredienti c'erano tutti, purtroppo oggi come allora il rock in Italia è costretto ad autoincensarsi tra amici, a nicchie autorefenziali per sopravvivere un po'. Chissà se Freak s'aspettava pregando il sospirato successo nei primi 10? Il disco aveva pure la famosa tassa tv anni 80m cioè il bollino della pubblicità in tv, che dovevi pagare tu, ascoltatore.... Oggi sembrano cose del Giurassico, eppure non sono passati che 14anni. Io lo trovai in svendita alla standa, un anno dopo l'uscita in musicassetta addirittura: in mezzo ad un mucchione di nastri c'era un piccolo dio col cd in mano che mi guardava, non ho resistito, mi ha ipnotizzato... Ne è valsa la pena.
Valerio Rivoli
Carico i commenti... con calma