Stamattina sono abbastanza rincoglionit_. Mi sono svegliat_ decisamente col piede sbagliato, della serie "non toccatemi". Mi sbatto su le cuffiette del cellulare con radiolina incorporata (lavoro come un_ negr_ ma non posso permettermi un decente mp3) e mi incasso nel mio posto sull'autobus, pregando che nemmeno stamattina salga il controllore sgamando che per l'ennesima volta non ho timbrato il biglietto. Il cielo è bigio, plumbeo, io mi sento l'ultimo dei rifiuti della società, un cittadino di serie B. Salto da una stazione all'altra senza trovare niente che catturi la mia attenzione e intanto parte spontanea una riflessione sulla parabola discendente che i network prendono appena inizia l'estate. . . . ovunque è un proliferare di teen idols, macarene e merde simili. . . finchè mi rompo e lascio sulla prima stazione che capita tanto è tutto la stessa feccia.
Pian piano scivolo nei miei pensieri, finchè una voce felina mi risveglia dal mio torpore, si fonde con i miei pensieri e si intreccia con le mie paranoie. Non me ne accorgo nemmeno e inizio a piangere, mentre in lontananza scorgo la stazione che è la mia fermata. Non so nemmeno perchè o forse si, ma mi sento trasportat_ nell'unico posto dove vorrei davvero essere adesso, e singhiozzo. Inghiotto lacrime salate mentre la voce ruvida è carezza e graffio insieme. Skin sa sollevarti fino in cielo e subito dopo aggredirti con una rabbia che non crederesti possibile, adesso è una delle volte-cielo. Ti squarcia fino a farti sanguinare ma poi lecca la ferita con dolcezza inaspettata e forse per questo più bella. Al liceo si ascoltava tutti il buon vecchio "Stoosh" e ci si sentiva tanto alternativi. . . mi aggrappo alle pareti del pozzo di lacrime in cui sto scivolando sperando che nessuno mi guardi proprio adesso. Esco e l'aria fresca mi accarezza il viso bagnato. Nelle mie orecchie il punto centrale della canzone, il più bello, l'intermezzo in crescendo strumentale tra un ritornello e l'altro che è un'onda che arriva e ti porta via, prima di rompersi sullo scoglio melodico.
Sono arrivat_, il treno già mi aspetta. L'ultima lacrima e l'ultima nota finiscono insieme alla mano che con un colpo strappa via la cuffia. Sono le otto e per oggi ho fatto il pieno di emozioni.
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