Per chi è solito seguire i miei scritti troverà davvero insolito il numero di giorni passato tra la mia ultima recensione e questa.

Il mio tempo è molto limitato in questo periodo, per via del songwriting iniziato per un mio progetto musicale, però voglio raccontarvi di questo gruppo.

Skitliv significa semplicemente "vita di merda", sia in Svedese e sia in Norvegese. Chiunque ha detto questa frase almeno una volta nella sua vita (di merda)...

Il suddetto è un side-project capeggiato da due tipi davvero poco raccomandabili: Maniac (noto per la sua militanza nei Mayhem come cantante) e Niklas Kvarforth (leader degli Shining, ben noto gruppo orientato sul Depressive Black Metal). Semplicemente psicopatici, ma a noi piacciono così.

Accompagnati da ospiti quali Attila Csihar, Gaahl (ex-Gorgoroth) ed il leggendario David Tibet, tra i molteplici.

La ricetta Skitliv è una ben riuscita mistura di Black e Doom Metal, che striscia su ritmi molto lenti, oscuri e nichilisti. Non lo definirei il classico mix di Black & Doom, però.

I brani non scendono sotto i 6 minuti, come già si poteva intuire, e riescono a differenziarsi tra loro con sorprendente efficacia. Per gli amanti dei due generi questo gruppo, e disco, potrebbe essere un'ottima rivelazione.

Cito qualche traccia chiave per presentare il concept complessivo del disco. "Slow Pain Coming" da il primo assaggio demoniaco del sound, il cui spirito è maggiormente Black Metal (una delle poche tracce, doveroso dirlo): nessun problema per Maniac, che si destreggia in maniera notevole su questi opprimenti riff con uno scream più malefico che mai, in forma e straordinariamente migliore delle sue prestazioni con i Mayhem; "Towards The Shores Of Loss (Vulture Face Kain)", una delle più lunghe con i suoi 10 minuti, viene presentata dalla voce di David Tibet e i suoi scenari apocalittici, per poi passare la fiaccola ardente ad uno psicotico Maniac; "ScumDrug" (con ospite Attila Csihar), la più lunga e la conclusiva, è una sorta di jam drogata e inquietantissima, con la miscela nefasta degli scream di Maniac e le vocalità gutturali di Attila [quelle spesso incorporate nelle sue performance con i Sunn O)))] con tappeto di pianoforte e un cupo riff di chitarra in loop, niente batteria e niente basso.

Vietato ai minori di 18 anni.

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