Non la leggo nemmeno; si fotta la punteggiatura. Devo essere io a postare la prima rece su Debaser del ritorno della mia super-mega-ultra-stra-iper band preferita. So più che tutto sugli Skunk Anansie. Come si scrive il nome, innanzi tutto. E pure come si pronuncia. Poi c’è la tipa pelata, Skin, che è di colore. E poi sono inglesi e molto famosi. Soprattutto negli anni ’90. La band si è sciolta, oppure si era solo presa una pausa di riflessione molto lunga? Ora non ricordo esattamente, sarà l’emozione, ma quello che conta e che ora sono tornati con questo cd ed un vero fan come me può finalmente descrivere “Wonderlustre“.

Non capita spesso, ma la settimana prima del 27 solitamente c’è maggiore calma al lavoro. Esco quindi dall’ufficio che il grande capo Estiqaatsi ha appena finito di illuminarmi e aggiornarmi degli eventi principali della giornata testé trascorsa. La radio la ascolto assai di rado e così rimango sufficientemente colpito dall’incalzante, e solo apparentemente muscolare, rock del singolo “My Ugly Boy“ e la sua melodia accattivante a me fino a quel momento sconosciuta. Mi ritrovo così nel negozio vicino alla ricerca di un paio di album impronunciabili che si stenta a credere possano esistere al di fuori della mia immaginazione. Ovviamente non sono ancora arrivati. Domani alle 8, mi rassicura il proprietario. Pausa rafforzativa che non convince nessuno, e poi conclude ripetendo: domani di sicuro. Tradotto significa almeno 10 giorni. Il problema è che ho voglia di un cd adesso, cazzo.

Per un false metallaro come me le copertine sono state davvero un problema. C’è chi si esalta e chi, al contrario, spesso se ne è dovuto vergognare. Certe volte, da sbarbato e timido adolescente, erano talmente raccapriccianti che facevo quasi fatica ad andare alla cassa: giravo il cd quasi per pudore manco mi ritrovassi dietro ad un bancone della farmacia ad acquistare il mio primo pacchetto di preservativi. Al confronto la cover di “Wonderlustre” è appagante: quasi abbagliante bellezza la vista di questo cuore fatto di teli, sospeso a mezz’aria.

Ovviamente avevo già fatto la conoscenza della voce di Skin. Basta accendere la tv o più semplicemente entrare in un locale pubblico. Ma per carpire a fondo le qualità canore di un cantante serve la tranquillità di una stanza e possibilmente uno stereo decente. E’ bastato il crescendo malinconico e potente dell’opener “God Loves You” per rimanere colpito. E affondato. Non tanto per quel suo saper salire molto in alto. Sembra argilla calda: passa da un tono pulito ad uno sporco come nulla fosse. Una dimostrazione di controllo delle corde vocali impressionante. Nel complesso piacevole e piacente "Wonderlustre" gode di una produzione che per la pulizia del suono rasenta la perfezione. Vabbeh che io sono stato avezzo a sentire cd con la batteria in doppia cassa che pareva fosse stata registrata su scatole di cartoni del supermercato, ma è davvero appagante alzare il volume

Il cd nel complesso trasuda esperienza, mestiere e professionalità. Un po’ paraculo con alcune hit senza dubbio carine e immediate, quanto insipide ad un ascolto ripetuto. Tra le altre il pop-rock innocuo e fin troppo scorrevole di “Over The Love”/“You Can‘t Always…, la robusta e scontata cavalcata adolescenziale “It Doesn’t Matter”, il lento “You Saved Me”: originale quanto acqua stantia in un lavandino pieno di piatti da lavare da un paio di giorni.

Il meglio del disco lo si trova a mio parere nella prima parte: dopo lo scoppiettante inizio, rappresentato dall'uno due che apre le danze, piace l’arpeggio sul quale, leggera si poggia la voce di Skin. Saltella da una strofa all’altra agile e decisa mentre si arriva al coro ben sottolineato da un crescendo sinfonico per nulla scontato e banale unito ad un facile, quanto ficcante, lavoro di chitarra. “Talk Too Much” è proprio fugace e triste melodia di classe. Mi chiedo come si possa scegliere come primo singolo la buona “My Ugly Boy”, quando si ha a disposizione una canzone del calibro di “The Sweetest Thing”. Un pezzo magistralmente interpretato e capace di dare dipendenza per un mid tempo semplice nella struttura, dal ritmo quasi ipnotico nel suo incedere, arricchito da un prezioso lavoro di backing vocals.

C’è anche altro di interessante, di più veloce/più incazzoso/teatrale ma sta a voi cercarlo. Dall'alto della mia non conoscenza della band e impossibilitato a fare un paragone con il glorioso passato ecc... Sì, dall'alto di tutto questo nel complesso ampiamente promosso. 40 minuti che scorrono bene: molto mestiere, ma anche tratti di buona musica per un cd da tre stellette e mezza e che sono contento di avere preso.

Poi dopo due o tre giorni, non ricordo, lo tolgo dallo stereo. Vado su internet e vedo che nessuno di voi, i veri fans degli Skunk Anansie intendo, ha scritto nulla e così mi trovo ad avere voglia di pigiare tasti in una notte. Insonne.

ilfreddo

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