C'è chi, ai lustrini e alle paillettes, preferisce il sangue.

Tra questi sembra farne parte la giovane Sky Ferreira, che dopo un paio di EP e singoli di inascoltabile e innocuo pop da classifica, ha deciso di cospargersi il capo di maledettismo e malattia. Io che già mi ero imbattuto in quel pezzo orrendo che è "Everything Is Embarassing" ero rimasto scettico di fronte all'ingiustificato hype attorno a questa esile ragazzina di spregiudicata irruenza.

Eppure c'è chi dice che lei si è ribellata. Contro le major, le radio, il marketing e tutte quelle stronzate. La Ferreira non è la solita Britney Spears, ma è imprigionata in questo sistema che la vorrebbe tale. Lei scrive testi, musiche e vive con il desiderio di fare della bella musica.

Soffre la povera Sky, condannata ad essere bella, ad essere considerata vacua.
E nonostante, a pelle, mi iniziò a stare sulle palle, ho iniziato ad incuriosirmi al suo caso: voci che il suo album d'esordio sia ispirato dai Suicide, che rifugga gli stilemi del pop più alla moda e via dicendo.

E poi c'è la copertina. Una foto firmata da Gaspar Noé (sì, proprio lui) dove la cantantautrice si mostra nuda, fragile e distrutta sotto la doccia. Lei è bellissima. Potrebbe essere una femme fatale, eppure in questo scatto è ridotta ad esile fantasma.
Inutile. Dovevo darle una chance. 

E sì, "Night Time, My Time" è meno peggio di quanto mi aspettassi.
Ma ascoltarlo fa soffrire.
Fa soffrire perché si sente come questa fanciulla sia dotata di talento e gusto musicale, di fiuto e di eleganza, di rischio e di voce, eppure sembra sempre imprigionata da quel mostro chiamato mercato che la soffoca, la strangola e la costringe ad essere ciò che non è.

Così da una parte abbiamo un pezzone veramente splendido come "Omanko", un carroarmato con reminescenze Suicide e un inquietante testo criptico che, a quanto pare, parla di suicidio e stupro e dall'altra ci sono schifezze da classifica come "You're Not The One" e "24 Hours".

E poi c'è la bellissima e scurissima chiusura della title-track o il pop - puro sì, ma intelligente- di "Heavy Metal Heart" accanto ad episodi sottotono, completamente privi di ispirazione e distrutti da una produzione che poteva renderli delle piccole gemme.

Così quest'album d'esordio non è altro che un continuo vagabondare tra genio e merda, tra la conferma che i neuroni la Sky ce li abbia e la tristezza nel renderci conto che è ancora un po' schiava delle classifiche, nelle quali -puntualmente- non compare. 

Dai, Sky, un giorno so che riuscirai a pubblicare l'album che vuoi scrivere da anni. Forse quando ti compariranno le prime rughe. E allora sì che conquisterai il mondo. E io sarò qui ad aspettarti. E sarai marcia e finalmente brutta, ma con un cuore grande così.
Lo giuro, ti aspetto al varco.  

"I'm gearing up, and the fucking Japanese Omanko. The Japanese Jesus"

Carico i commenti...  con calma