Prendersi dei rischi nella vita non è sempre facile, questa è una verità banale ed oggettiva. A volte il rischio più grande è quello di non porsi limiti, oppure riguardarsi indietro e cogliere il buono dai ricordi più difficili. Forse è quello che ha pensato la cantautrice inglese Sky Edwards prima di terminare "Keeping Secrets", suo secondo lavoro solista.
Però "Keeping Secrets" non è solo un ritorno al passato, infatti la cantautrice anglo-giamaicana si è vista "costretta" (causa fallimento delle sue ultime due case discografiche) a lavorare su "Keeping Secrets" libera da qualsiasi mano discografica, acquisendo i diritti sull'album, e ponendolo solo in rete (da quanto ho capito). Sarà per questo, sarà per la presenza di Alexis Smith (Rufus Wainwright) e Ivor Guest (Hurricane di Grace Jones), sarà per l'ormai raggiunta maturità artistica, sarà l'esperienza, sarà stata la volontà di staccarsi da testi prettamente autobiografici (presentissimi nel precedente "Mind How You Go"), "Keeping Secrets" suona decisamente bene. Aggiungerei che è bellissimo, il perfetto equilibrio tra melodie morbide e sperimentazione (che mai finisce di intaccare l'apertura melodica), aggiungerei che erano mesi che qualcosa non mi aveva fatto stare così bene, forse da "Third" dei Portishead, o da "Hurricane" della Jones.
"I Believe" è talmente bella da spiazzare, con quell'apertura melodica, quel piano toccato appena, il suono dilatato e quella voce, che con gli anni è sempre più espressiva. La Edwards ha dichiarato che i pezzi di "Keeping Secrets" raccontano storie da lei inventate, un pò raccolte dal mondo intorno e un pò prese dalla sua personale esperienza, ha aggiunto in seguito che quasi tutte hanno una natura sessuale, e forse questo spiega tutto. Si spiega così il caldo abbraccio di "Boo Hoo" con quel ritmo lieve, quel verso così viscido, la voce calda nei toni più profondi, e la finale apertura che assomiglia allo sguardo più sincero, alle parole più profonde ed inaspettate. La sommessa, tenebrosa e triste "Not Broken" cresce con la voce, accompagnata da una chitarra acustica, alcuni violini e dei beat leggeri e ripetitivi, e disegna un mare oscuro, ondoso e freddo, l'abbandono più doloroso. La "folkeggiante" "Clock To Stop" ne sembra seguire le orme, ma con più luce, ne diventa così una ballata leggera e morbida, lucente e semplice. Un'altra perla. Di simile fattura la ariosa "Wrong Alright", con un ritmo quasi country, epica nel finale, bollicine di speranza e di caldi sospiri. La forza della semplicità.
In realtà "Keeping Secrets" ci offre una Skye nuova, appare evidente in "The Shape I'm In" brano dalla strumentazione pesante (che siano drum'machine??), che presenta un ritmo veloce e pesante, un ritornello più spazioso e un divertente gioco di elettronica nel finale. "Exhale" ha un sapore etnico, ed è sicuramente il brano che ricorda di più l'esperienza con i Morcheeba, e proprio per questo lo ritengo il brano più debole dei dieci contenuti in "Keeping Secrets". Da ritenere fragile anche l'incalzante "Almost Killed Me", che pur mostrandosi originale rischia di diventare troppo "radiofonica", specialmente nel ritornello "nananana".
Le due chicche (se escludiamo la splendida "I Believe") sembrano; la chiusura "Maybe To Spain", e la tenebrosissima "Monsters Demons". La prima presenta suoni decisamente cinematografici, in un'imbuto sonoro vibrante e colorato, una voce soffice e forse il culmine "sessuale" che anticipavo anteriormente. Il testo poi denota uno spiaccato senso dell'autoironia. "Monster Demons" è un brano decisamente unico, un'oscuro processo che porta alla consapevolezza che noi siamo i primi fautori nei nostri stessi mali. Un brano oscuro, che ricorda il sound di "Mezzanine", con quel basso in sottofondo, e quei beat "urlanti". Una voce a dir poco "unica".
Ok, credo di aver reso l'idea. A Risentirci. :)
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