Secondo lavoro del "Manicomio di Slash".
L'inizio è energico con chitarre distorte, una strofa ben strutturata e un ritornello che é facile ricordare. Si prosegue con "Just like anything" la cui introduzione, con delle percussioni, farebbe pensare subito ad un momento di stasi del disco ma subito irrompe il riff di chitarra di Mr. Slash. "Shine" si presenta con un andamento non pesante, molto diluita sonicamente nello svolgersi del pezzo con l'inserimento anche di alcuni pad di tastiere. La mano si appesantisce sulle chitarre solo un po' nel ritornello. Il primo pezzo davvero lento dell'intero disco arriva alla traccia n°5 con "Back to the moment": preludio di chitarre acustiche per poi sfociare nelle chitarre elettriche che delineano un piccolo tema che nel brano risulta piacevole prima naturalmente dell'immancabile assolo. Il muro solido di chitarre distorte e riff sporchi prosegue con le tracce seguenti: "Life's sweet drug", "Serial killer", "Landslide".
Arriviamo alla traccia n°10, la title-track che rappresenta una dimensione leggermente diversa sia dal punto di vista delle sonorità fin qui ascoltate in questo disco sia per l'attitudine sonica fin qui sviluppata da Slash: il pezzo si presenta come un classico blues con l'inserimento anche di qualche fiato: divertente. Forse il brano più piacevole dell'intero album. Il disco si conclude con altri due brani di stampo prepotentemente hard-rock: nulla di nuovo.
Ecco: nulla di nuovo. E' proprio questo il punto.

La band capitanata dall'ex Guns avrebbe potuto osare facendo qualcosa di leggermente diverso, magari spiazzando tutti visto che le possibilità certo non mancano. Certo il disco è gradevole e scorre anche con una certa piacevolezza ma anche l'ultima uscita con i Velvet Revolver, pur essendo un lavoro più che dignitoso, sembra voler rigirare 1'000 volte la stessa pizza.
Che Slash faccia qualcosa di diverso non vorrei fosse solo un desiderio ma mi piacerebbe che si trasformasse in realtà perché mi dispiacerebbe vederlo tra un po' di anni ancora lì ad irrompere con riff di dubbia ispirazione. Comunque in complesso un buon disco di "genere".


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