"Disintegrator/Incinerator", penso che solo in titolo della canzone iniziale basti per dare un’idea dell’approccio musicale degli Slaughter, gruppo Thrash Metal canadese.
Quest’album in verità me lo sono ritrovato un giorno nel lettore mp3, senza sapere come ci fosse finito. Gli Slaughter, da non confondersi con l’omonima band Hair Metal statunitense, sono il tipico gruppo anni ’80 autore di solo due album e moltissime demo, ignorato dai più all’apice del successo e dimenticato da molti di quelli che lo conoscevano negli anni successivi; riuscendo tuttavia a conservare un proprio culto sotterraneo nelle toppe del loro fighissimo logo sui giubbotti dei thrashers più capelloni, borchiati, ignoranti e più che contenti di esserlo. Insomma, uno di quei gruppi che a conoscerli si finisce accolti a pogate dai metallari della birreria vicino alla stazione come facenti parte dei metallari più veri e true, e potrebbero persino offrirvi un boccale di birra belga d’importazione. (Attratto dalla birra sono entrato nel bar, ma mi hanno cacciato quando hanno visto che avevo i capelli corti, le Vans, e che tenevo i Devo nel suddetto maledettissimo mp3).
“Strappado”, risalente al 1986, è un concentrato di grezzo Thrash Metal con passaggi quasi Crust (correggetemi se ho detto una castroneria) che sarà d’ispirazione per il futuro Death Metal. A proposito, lo stesso Chuck Schuldiner dei Death suonò per un periodo negli Slaughter.
Come avrete intuito, siamo di fronte a un pugno di ferramenta metallica sparata ad alta velocità e per niente elaborata o raffinata che potrà essere la gioia dei vostri momenti di noia più bieca. Le vostre orecchie non sono avvezze al Grind più selvaggio ed incomprensibile? Vi viene da ridere solo a vedere un face-painting vedendovi così preclusa la maggior parte del Black più misantropo? Non siete abbastanza fatti per godervi un buon album di Stoner Doom? Gli Slaughter sapranno fornirvi dei bellissimi minuti di violenta, selvaggia, ignorante furia metallica di facile ascolto e fruibilità! Canzoni brevi e simili, all'incirca tutte sullo stesso livello qualitativo, chitarre affilate come rasoi voce urlata ma mai growl o ridicola ed headbanging assicurato! Thrash Metal da fare ascoltare alla compagna di compagna di classe, sempre con quel maledetto mp3, che non vuoi scandalizzare troppo (si sa mai, un giorno…) o come surrogato degli Slayer da somministrare al(la) finto/a alternativo/a di turno che ascolta i Bring Me The Horizon per mostrargli/le cos’è l’”autentica” furia sonora.
Questo a patto che non vi aspettiate troppa originalità, tecnica od inventiva, ma staccare dalla musica più “intelligente” ogni tanto fa bene. (A proposito, ho trovato un po’ di vecchi vinili in un armadio, per un farò a meno dell’mp3).
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