Il 1986 è stato l'anno d'oro per l'heavy metal estremo e sono usciti numerosi album come: "Master of Puppets" dei Metallica, "Peace Sell's..." dei Megadeth, "Pleasure to Kill" dei Kreator, "Morbid Visions" dei Sepultura, "Seven Churches" dei Possessed e tanti altri ancora... ma tra questi c'è anche "Reign in Blood" dei mitici Slayer. Questi sono gli album più veloci, estremi e pesanti di quell'annata.

"Reign in Blood" è il terzo album in studio degli Slayer ed è uno dei più pesanti che abbiano mai sfornato, inoltre da molti è considerato il loro capolavoro. La pesantezza, la brutalità e la velocità che contiene quest'album sono dovute a quel mostruoso (in senso positivo) batterista di Dave Lombardo, che facendo uso della doppia cassa rende il suo drumming potente ma allo stesso tempo preciso ed efficace. Le chitarre di Hanneman e King sfoggiano riffs di chitarra veloci e aggressivi che hanno quell'atmosfera "oscura" e "tenebrosa", e gli assoli sono spietati e veloci taglienti come rasoi. Il canto di Tom Araya è uno scream "luciferiano" molto inquietante. Le dieci canzoni presenti in quest'album sono brevi ma devastanti, e come non si può analizzare "Angel of Death" "Postmortem" e Raining Blood"? Sono le migliori canzoni in assoluto di quest'album, la prima è un capolavoro in cui Lombardo fà un drumming spacca-timpani e l'assolo è epico. La seconda è spietata e brutale, però manca l'assolo e da parte di Hanneman e King non te lo aspetteresti mai, comunque questo viene sostituito da una sezione strumentale efficace. E la canzone di chiusura, secondo me, insieme ad "Angel of Death" raggiungono l'apice compositivo da parte della band e l'assolo finale è talmente distorto che sembra un'agonia.

In conclusione "Reign in Blood" è una pietra miliare del thrash metal che da molti è considerato una fonte d'ispirazione per numerose band death metal.

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