Di questo album ci sono ben due recensioni che, purtroppo, non rendono l'idea di cosa un debaseriano andrà ad ascoltare. Due recensioni che forniscono un giudizio fuorviante su questa opera minore degli Slayer, opera datata 1996.
"Undisputed Attitude" rimane, a parere di chi scrive e di pochi altri, uno dei dischi più energici ed incazzosi dei quattro californiani dai tempi dello storico "Reign In Blood". Vi hanno detto che questo è un disco di cover "Punk" ma non è vero. Le cover ci sono ma riguardano gruppi Hardcore come Minor Threat, Verbal Abuse e un progetto abortito di Jeff Hanneman.
Capisco che l'Hardcore derivi dal Punk ma limitarsi a scrivere: "Gli Slayer hanno fatto un disco punk" non spiega assolutamente nulla. Se proprio vogliamo parlare di punk, ebbene, c'è la cover riveduta e corretta di "I Wanna Be Your Dog" degli Stooges. Ma qualcuno dirà che si tratta di Proto-Punk in versione metallica.
Dopo il meditato e sabbathiano "Season In The Abyss" e dopo il poco o per nulla convincente "Divine Intervention", era necessaria una scossa di adrenalina senza pari. Sì, perché il disco in questione fa il culo a tante uscite in ambito Death/Black che vorrebbero spaventare ma che, il più delle volte, si dimostrano promotrici di una violenza fine a se stessa e inconcludente.
Con "Undisputed Attitude" si entra nel cuore della rabbia, del caos e del furore cieco!
Non una nota è lasciata al caso e la furia con la quale vengono riprodotti classici come "Guilty of Being White" è roba da annali. Musica per pogare e farsi male, molto male!
Con questo disco gli Slayer hanno voluto rendere omaggio alle formazioni che hanno influenzato la loro musica ma anche riproporre brani inediti del già citato progetto di Hanneman. La casa offre un solo brano originale, dal titolo "Gemini": quasi cinque minuti di metallica ferocia.
Ci voleva "Undisputed Attitude". Ci voleva per fracassare le orecchie degli ascoltatori e per dimostrare il buono stato di salute dei nostri. Stato di salute, almeno ai tempi, piuttosto incerto.
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