Quante volte abbiamo sentito usare il termine musica d'avanguardia a sproposito?
Quanti gruppi hanno affermato di essere alfieri di un nuovo genere (visto che oggi le definizioni in tal senso si sprecano e pare non ci sia band che tenga a se stessa che possa esimersi dall'inserire la propria proposta in un miscuglio di almeno 3-4 correnti musicali) limitandosi invece poi ad amalgamare un paio di generi alla meno peggio?
Bene, per una volta preparatevi a sentire veramente qualcosa di innovativo, in quanto mai come in questo caso è difficile dare un nome alla proposta musicale del gruppo. La band afferma di comporre musica dadaista (il loro stesso nome deriverebbe da una sorta di museo gestito da un gruppo di artisti futuristi e dadaisti chiamati Sleepytime Gorilla Press) e in effetti si può notare come nel cd i vari generi vengano smantellati e reimpastati tra di loro apparentemente a caso, in una massa informe e caotica ma anche dannatamente avvincente e viva, non si tratta di una costruzione aritificiale e senz'anima; anche nei testi sembra prevalere il non-sense, almeno a un primo ascolto, ed essi ben si sposano con il feeling dei brani, grazie anche alle ottime prestazioni dei due cantanti (voce maschile e femminile).
Prevale per tutta l'opera un atomsfera surreale e onirica, toccando una vasta gamma di sensazioni: si va da episodi più violenti e schizzati ("Sleep is wrong", "1997"), ad altri più calmi dai connotati malinconici e crepuscolari ("Ablutions", "The Stain"). In tutto nove brani, tutti di altissimo livello (è quasi imbarazzante la naturalezza con cui i nostri si destreggiano tra le varie sonorità, sia a livello di singola composizione che nell'album nel complesso, senza intaccarne nè organicità nè fruibilità; di fronte a cotanta bravura si può solo togliere il cappello); nove brani per un lungo trip oscuro che ci farà assistere alla distruzione dei generi (possiamo qui capire come si tratti perlopiù di schemi mentali del tutto arbitrari) e alla rinascita della Musica.
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