Dopo ben 6 anni dalla realizzazione dell'ultimo disco, ecco arrivare gli "Slipknot" con questo nuovo "5: The Gray Chapter". Dopo la morte del bassista "Paul Gray", (da cui l'album prende il nome) e della dipartita di uno dei membri fondatori (Joey Jordison), la critica e i fan si aspettavano un imminente scioglimento, ma così non è stato. L'incredulità della gente ha cominciato ad aleggiare nell'aria, lasciando il quesito su come sarebbe potuto essere questo nuovo "Platter", e in risposta a questo la band ha subito dichiarato di aver realizzato un incrocio tra "Iowa" e "Vol.4", quindi aggressivo e grezzo ma con componentistiche melodiche. Il compromesso sembrava buono e, ad oggi, posso asserire che le promesse sono state avverate.

La prima traccia che si fà notare è sicuramente "Sarcastrophe", pezzo veloce e "groovoso", di chiaro stampo "Slipknot" e a seguire l'ottima "AOV", forse il pezzo migliore del disco per chi scrive: bestiale e veloce sin da subito che a circa metà canzone cattura l'attenzione grazie ad un passaggio melodico suggestivo. "The Devil In" è il pezzo da cui hanno tratto il singolo: forse troppo di matrice "Stone Sour"(insieme a "Killpop), ma aimè, sarà un problema che risconteremo un po' in tutto il disco. "Sekptic" è una traccia alquanto lineare, che ha dalla sua il buon testo dedicato al compianto bassista. Il tiro del disco sembra risollevarsi ottimamente con "Custer", pezzo esplosivo che mieterà le sue vittime soprattutto in sede live. Ultima menzione per la canzone forse più rappresentativa dell'album: "The Negative One", da cui possiamo apprezzare i "Riff" orecchiabili e veloci dall'irruenza prorompente, infarciti da brevi inserti industrial .

A conti fatti questo è un lavoro di buona fattura, sicuramente migliore di quel discutibilissimo "All Hope Is Gone", ma è innegabile che i fasti di un tempo sono ormai lontani.
"5: The Gray Chapter" racchiude ciò che sono gli "Slipknot" nel 2014, ovvero una band dalle buone capacità compositive che si è rimboccata le maniche (per passione? Per soldi? Chi lo sa) confezionando un disco più che gradevole.

Il voto si aggira tra i 3 e i 3 punti e mezzo, di più non me la sento di dare a questo lavoro che, comunque sia, conquisterà quasi sicuramente il cuore dei "Maggots".

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