Sabato Pomeriggio (e non tiratemi fuori Baglioni) e il West Ham sta pareggiando a Portsmouth, partita noiosa, potrei anche spegnere la tv e uscirmene fuori visto che questo Autunno a poche ore dal Ritorno all' Ora Solare ci sta regalando una Strana Primavera..
Già, ma oggi mica ho voglia di essere luminoso ed ottimista, che diamine...certo che come stanno giocando gli Hammers non mi invoglia proprio a rimanere a casa...mah, potrei finire "11/9, La Cospirazione Impossibile" ma non ho voglia di leggere...cerco un disco...

Non so voi, ma quando sono in questi momenti divento un pò come Maometto e la Montagna, così senza troppo sforzo tra le mani mi capita "Splinter" degli Sneaker Pimps... Lupus in Fabula...
... infatti cosa c'è di più adatto a questi momenti che non l'Inno allo Spleen di Corner & Co.?

Strano Gruppo gli Sneaker, così intimisti e così commerciali... così leggeri e così profondi (e vi risparmio altre citazioni Wendersiane...), band che suo malgrado non è mai riuscita a rimanere indenne dall'etichetta Trippy che troppi superficialmente gli affibbiarono ma che forse qualche soldino pure lo portò, permettendo al leader, Chris Corner, un dorato esilio in Terra Belga a produrre reminiscenze elettroeighties (IAMX).

Ma non vorrei stare troppo sulla biografia visto che ultimamente vi ho giò annoiato abbastanza, perciò per maggiori informazioni vi rimando a questa mia precedente Recensione.

"Splinter" quindi...

L'Album nasce nel '99 e personalmente lo considero (e non solo cronologicamente) come il tramonto di quella decade, che ormai avrete capito, venero particolarmente. Tramonto perchè "Splinter" rappresenta quel passaggio di unione e convivenza tra sonorità elettroniche ed elementi acustici che per tutto il decennio fu la croce e la delizia di chi provava, si, un'infatuazione per la Musica Sintetica, cercando, anche, tuttavia quel calore che solo la naturalezza di uno strumento tradizionale può dare (la diatriba se il Computer si può considerare vero strumento, comunque, non mi ha mai toccato particolarmente...).

Inoltre, grosso elemento da considerare sono le influenze neanche tanto nascoste di Corner & Co., impossibile quindi non accorgersi che da giovani questi signori hanno ascoltato a go-go gruppi come Joy Division, New Order, Depeche Mode, Cocteau Twins e i primissimi Tears For Fears, perciò l'onda lunga della fusione tra Dark, New Wave ed Elettronica primi '80 appare qui nel suo massimo fulgore (anche se la metafora luminosa potrebbe stridere con la cupezza di fondo di tutti i generi elencati).

"Half Life", traccia iniziale parla in maniera eloquentissima di tutto questo mondo, appena descritto, che gli Sneaker Pimps si portano appresso come fedele compagno di viaggio e introduce allo stato doloroso e malinconico che i quattro Inglesi, per nulla disturbati dal fatto di esser presi per degli inguaribili depressi, dosano sapientemente ma ineluttabilmente in ogni pezzo (tranne nel Singolo, fin troppo radiofonico, "Low Five").

Il Disco, quindi, è un viaggio in un'elettronica che, anche se ne avrebbe tutte le attitudini, non sfiora mai, nemmeno per caso, atmosfere anche vagamente Dance e, anzi, si inoltra nei sentieri oscuri di una Dark Wave che non lascia mai "tranquillo" l'ascoltatore ma con la consueta eleganza sonora che contradistingueva un pò tutta l'elettromusic Inglese di quel Periodo, facendo convivere, dolci accordi di chitarra acustica con i ritmi sincopati delle Drum Machine, il tutto a "svolazzare" tra tappeti di eleganti tastiere elettriche ("Destroyng Angel" e la Title Track gli apici.)

Così, man mano che ci si concede all' ascolto, la voce sottile ma splendidamente drammatica di Corner, ti prende e ti invischia in uno strato gelatinoso fatto di pulsazioni mai disturbanti, ma, ugualmente  estremamente intense, è lo Spleen (lo so, sto abusando della parola, concedetemelo...). Signori miei, è lo Spleen.. anzi è "Splinter"...

P.S: ah, il West Ham alla fine ha pareggiato...

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