C'è qualcosa nelle produzioni anni novanta che mi ha sempre affascinato, ovvero, la ricerca di un beat primordiale e -perché no- primitivo.
I cultori più morbosi del reggae sono sempre stati avvezzi ad un certo ostracismo nei confronti dei prodotti più mainstream, considerati quindi come versioni annacquate del genere.
Adesso mettete in conto un ragazzo canadese bianco che spunta fuori con un singolo di successo conquistando tutte le radio. Lapidazione, no?
Nel periodo in cui Informer fece il botto, Snow era finito persino in galera. Un'accusa pesante di aggressione e tentato omicidio lo mise seriamente nei guai per un annetto. Questo ragazzo vide per la prima volta il videoclip del proprio brano in TV assieme agli altri detenuti; da non credere.
Alla fine degli anni ottanta, Darrin venne soprannominato -come prevedibile- Snow prima dalla famiglia Brown che lo introdusse a queste sonorità, e successivamente dal suo allora nuovo amico Dj Marvin Prince. Cresciuto in un quartiere multietnico, egli fu il Superb Notorious Outrageous Whiteboy.
Informer e Lonely Monday Morning condividono lo stesso testo tranne che per il ritornello (della seconda è presente anche la bella versione remixata).
La radice più hip hop viene espressa invece in Creative Child. Lo stile è ovviamente, e come accennato, molto autoreferenziale.
Darrin O'Brien ,quindi, di annacquato non presenta un bel niente -anzi- i testi di questo suo primo album trattano argomenti abbastanza delicati (seppur in salsa dancehall). Ed è proprio questo ciò che colpisce. Come scrissi già altrove, trovo altamente figo quell'artista che riesce nell'intento di fondere una melodia ed un testo che sembrano così distanti tra loro per indole. Merito anche di Mc Shan e del produttore Edmond Leary.
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