Sarò sincero: scrivo di costui per una motivazione sola. O forse due, magari tre. Non so. Vedrò piano piano quante riuscirò a trovarne per convincervi che questo è un artista che merita la A maiuscola.
Parto con il semplice titolo di una canzone: "Bird Of Paradise". Ai più la canzone sarà assolutamente sconosciuta, poco pubblicizzata perché poco famoso costui. Ma...allora perché dedicargli una recensione? Per il fatto che lui non ha il successo che merita.
Facciamo un po' di storia. Il nostro caro Terence Charles White, in arte Snowy White, è un chitarrista che si arrangia, possiamo dire, da session man. In particolare fa parte della band che suona con Waters ma ha fatto parte di quelle che suonavano con Wright e ancor prima coi Pink Floyd assieme. Una ottima carriera da comprimario insomma. Ma perché? In fondo il suo singolo, appunto "Bird Of Paradise", ha raggiunto le classifiche inglesi nella top ten.
Insomma, forse non è il chitarrista più fortunato del mondo... e io voglio dedicargli uno spazio.
Pure Gold è una raccolta delle migliori cose da lui composte, insieme alla sua band (White Flames) tra il 1984 e il 1998. Una carrellata di composizioni che cavalcano il blues rock portandolo a livelli impensabili. Sorprende la pacatezza negli arrangiamenti, fondamentalmente scarni, semplici ma colmi di una forte carica emotiva. Sono pennellate di chitarra su uno sfondo di accompagnamenti fatti di pochi accordi di pianoforte e in aiuto una batteria a scandire il ritmo.
Siccome, una recensione deve consigliare o sconsigliare un cd o un artista, perché ascoltare "Pure Gold" o semplicemente Snowy White? Perché il suo è vero blues rock, puro, la vera fusione dei due generi, cosa ascoltabile soprattutto nelle due tracce maggiormente rappresentative: "Bird Of Paradise" e soprattutto "Midnight Blues". Specialmente la seconda, è una traccia che lascia senza fiato: 8 minuti e trentatrè di solennità. Un inno al genere del quale White risulta essere maestro. Pennellate di chitarra su uno sfondo sognante. Chiudere gli occhi e viaggiare, volare lasciandosi trasportare da quello strumento. Un lungo assolo conclusivo a suggellare un vero gioiello compositivo.
Per Snowy si potrebbero sprecare paragoni... ma non vorrei svilire il personaggio.
Come avrete ormai compreso, il mio è un inno all'artista più che al cd in sé ed è proprio questa la ragione che mi ha spinto a dedicarmi ad una sua raccolta (in modo fittizio a dire il vero) e ad invitarvi a scoprire la profondità dei suoi passaggi chitarristici. Di più... non si può dire. Gioiello.
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