Al suo terzo lavoro Soccer Mommy fa ancora sentire la sua giovane età, perché questo è, come pure i precedenti, un disco acerbo, ma sicuramente più curato nella struttura delle canzoni e negli arrangiamenti. E’ un album che avrei voluto avere il piacere di ascoltare quando ero adolescente, ora mi fa salire un po’ di nostalgia. Ma è un discorso che potrei fare per qualsiasi disco dal sapore lo-fi e chamber pop, di quelli che ascolti in un tardo pomeriggio, nella cameretta, dopo che hai finito di studiare. Difatti anche i temi dei testi, quasi sempre personali, ricalcano molto tutto quel mood alla serie netflix ambientata in quelle cittadine americane da qualche migliaio di abitanti, con le villette coi giardini dietro e le strade in cui andare in bicicletta. Soccer Mommy oltre a cantare è anche una brava chitarrista, infatti gli arrangiamenti si basano quasi sempre su accordi di chitarra elettrica con overdrive, a volte aperti, e a volte tengono il ritmo in palm mute. Non manca comunque un po’ di sperimentazione, molto ben accetta, in cui le chitarre diventano timidamente shoegaze e le progressioni di accordi non sempre usuali per il classico pop.

L’album è quindi nel complesso abbastanza piacevole da ascoltare, soprattutto se vi manca il periodo della scuola o provate nostalgia per situazioni che nemmeno avete vissuto, ma che le serie tv ci propinano in continuazione, soprattutto negli ultimi anni.

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