I Sodastream sono un duo acustico australiano che ho seguito e apprezzato molto fin dall'album "The Hill For The Company", con il quale sono diventati relativamente famosi in Italia. Propongono un new acoustic molto leggero, che ricorda il lume di una candela, una strada di montagna accarezzata dalla neve, una giornata piovosa da osservare dalla finestra. Ho scritto due recensioni sui loro ultimi album, e ho avuto modo di incontrarli al Bergamo in occasione del tour promozionale di "Reservations".
Dune Buggy: "Reservations" mi ricorda molto i vostri primi dischi, ci sono le stesse atmosfere molto sommesse. Com'è che siete arrivati a registrarlo? Avete seguito un metodo particolare?
Karl: dal nostro ultimo album è passato molto tempo, siamo stati a lungo in tour e ci siamo ritrovati con molte canzoni da registrare. Abbiamo fatto anche un EP. Dopo i primi due dischi, che erano molto tranquilli, abbiamo registrato A Minor Revival che era più mescolato col pop. Dopo questo periodo di pausa ci siamo ritrovati a incidere canzoni più "silenziose".
DB: sarete sempre fedeli alla musica acustica oppure in futuro ci asaranno contaminazioni con l'elettronica o altri generi?
Karl: aggiungeremo qualche strumento elettrico, betteria, arrangiamenti più corposi, ci saranno anche brani più veloci.
DB: sentite molto il legame con la vostra terra? La vostra musica è molto coinvolta dall'ambiente e dall'atmosfera australiana?
Karl: certamente ci sentiamo legati al nostro paese, in Australia ci sono anche città molto "europee", ma noi veniamo da Perth, viviamo fuori dall'area desertica, dove ci sono spazi molto selvaggi. Tutte queste diverse influenze entrano in modo molto forte nella nostra musica.
DB: quali sono i vostri artisti preferiti e quali vi hanno influenzati di più?
Karl: ci piace tutta la musica acustica, chiaramente anche quella del passato, come Nick Drake, Johnny Cash. Pete: a me piace la musica americana, per esempio tutta la scena di Chicago, anche i Lambchop
DB: cosa succederà alla musica indiefolk? Continuerà ad avere il relativo successo che ha ora oppure ci sarà un "ricaduta"? Qualcosa di questa musica alterrnativa entrerà nel panorama mainstream?
Pete: no, non penso che la musica prodotta dalle etichette indie potrà mai diventare famosa come quella delle majors, non è una musica che va bene per bere...
DB: ma secondo me dipende
Pete: no, la musica che spinge a pensare non sarà mai commerciale, di successo.
DB: ora è così, forse trent'anni fa era diverso, ci poteva essere musica commerciale e intelligente insieme, mi viene in mente David Bowie...
Pete: Sì, sicuramente, ma non penso che la nostra musica potrà mai essere famosa o commerciale; ci sono delle eccezioni, dei gruppi che arrivano ad avere una grande fama, ma le band che propongono una musica come la nostra non saranno mai mainstream, non è questo che ci interessa.
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