THROUGH THE MILANO STORMS
Ovvero sensazioni di pioggia ad un revival minore
Sono in macchina, una modestissima Micra, e inserisco nel mio lettore cd (mi sono dovuto aggiornare pure io pochi mesi fa) "A Minor Revival" dei Sodastream, uscito nel 2003. Non sta piovendo, ma ascoltando questo disco faccio finta che piova. Sono in un paesino con poche casette di legno... ok, vivo a Milano e ora sono nel traffico della circonvallazione, e la circonvallazione di Milano nell'ora di punta non è ESATTAMENTE un paesino di montagna, ma ascoltando questo disco faccio finta che sia così. Non faccio finta, è che con i Sodastream nella mia mente tutto si trasforma, e il cielo sta piangendo in modo soffice le sue lacrime più dolci, ed è mattina presto dove le foglioline nei prati sono bagnate di rugiada, oppure è il crepuscolo, dove il cielo si asciuga le lacrime con nuvole che sembrano di zabaione e i raggi filtrano tra gli alberi e i tetti di queste casupole di legno.
I Sodastrem sono Karl Smith e Pete Cohen, ovvero sono una delle tante bands della rinascita neoacustica, ne più ne meno bravi di tanti altri, ma io li seguo e li stimo in modo particolare perchè uno: li ho scoperti insieme ai Mercury Rev guardando un live su Mtv una sera che ero molto annoiato, due: sanno parlare (e per me anche stupire) con pochi mezzi, una voce un po' Corgan un po' zucchero filato, una chitarra acustica chiara chiara e un contrabasso amarognolo (a volte un po' indemoniato).
Da qualche anno confezionano con attenzione sofisticati album molto simili ma sempre piacevoli, e sono pronto ad affermare che quest'ultimo è anche più interessante ancora del precedente "A Hill For The Company".
Perchè?
Perchè oltre alla dolce malinconia di "Brass lines", "Chorus line" e "Horses" c'è il raffinatissimo pop di "Out", "Otherwise Open" e "America". E fin dall'inizio abbiamo splendidi e veloci squarci di sole come "Blinky" e "Undone", poi arrivano pure le lacrime amare e i disperati vagiti di "Costant Ships", "The Women's Revue" e "Weekend".
Insomma, non mi piace esprimermi a luoghi comuni, ma credo di essere efficace dicendo che ogni canzone in questo album è una perla delicata e, va da sè, preziosa. L'atmosfera che questi due ragazzi, con l'aiuto di corista, sassofono, viola, pianoforte e percussioni creano è veramente calda, soffice .. amabilissima. Questo è il disco adatto da ascoltare quando piove e stai guidando in montagna, oppure davanti al caminetto mentre guardi la nebbia che si stende sulla brughiera.
da "Brass Lines"
"...thru the Milano storms and the blossoms thru the week
i saw this battle born, i was holding you in the street
ended by my house, 'cause a red light's warm indeed..."
Voto: 5/5. Bravi!
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