Sodom, un nome che senza ombra di dubbio merita rispetto, appartenenti alla sacra triade teutonica del Thrash, insieme a Kreator e Destruction. Formazione che ha all'attivo ben 13 album, dei quali solo pochissimi sono passi falsi. Si ripresentano nel 2013, con un nuovo album: "Epitome of Torture". Già dal titolo e dalla copertina si evince che l'album sarà in pieno stile Sodom!

Ad aprire le danze ci penserà la potentissima e veloce "My Final Bullet" introdotta da un giro melodico di chitarra, per poi lasciar scatenare l'inferno subito dopo. Si prosegue con l'autocelebrativa "S.O.D.O.M", pezzo anthemico dal refrain irresistibile tipicamente ottantiano, che in sede live scatenerà mosh-pit di dimensioni colossali. La title track è un misto tra mid-tempo e up-tempo, davvero un ottimo brano, che punta sul suono pesante e pieno di groove sprigionato dalla chitarra di Bernemann ben sorretta dal Basso di Angelripper e da un eccellente drum work. I Sodom tornano a correre con la buona Stigmatized, brano breve ed incisivo in cui la voce di Angelripper a tratti si tramuta in un vero e proprio growl.

Il disco prosegue con la meno significativa "Cannibal", un mid-tempo non troppo riuscito, per poi tornare a martellare come solo i Sodom sanno fare con "Shoot Today Kill Tomorrow", brano velocissimo, e molto potente con un refrain semplice ma efficace , da notare la presenza di filtri vocali verso la fine del brano, cosa abbastanza nuova per i sodom (niente di troppo invasivo anzi!). Ecco che a mio parere si arriva ad uno dei brani più belli del platter , "Invocating The Demons", in cui i nostri ragazzi alternano parti lente e piene di groove a parti velocissime e potenti, con dei tupa - tupa che più martellanti non si può, il tutto con una semplicità disarmante, per poi sfociare nel facile e immediato ritornello cantato da un Angelripper davvero indemoniato, che anche qui sconfina spesso nel growl e nello scream più puro. Dopo pochi ascolti ci si trova a gridare Invocating the Demons! a scuarciagola e a fare headbanging.

Ci avviciniamo alla conclusione del disco con "Katyuschka", aperta da un insolito giro di polka per poi lasciar spazio ad un brano veloce e furibondo in tipico stile Sodom, niente male. Si conclude il disco con la easy listening e quasi rockeggiante "Into the skies of war", brano purtroppo non molto riuscito, e la fin troppo melodica "Tracing the Victim".

Un disco in pieno stile Sodom, che son sicuro farà fare Headbanging a molti di voi! A me lo ha fatto fare e non poco!

Il sound del disco è quello che ci si aspetterebbe da una band come i Sodom, ovvero Thrash, però a differenza di altri lavori si punta molto sul groove e la potenza più che sulla velocità, conferendo al disco un sound più moderno ma non plastificato sia ben chiaro! Il tutto condito da riff spacca ossa. Sicuramente parte del merito di questa scelta stilistica è attribuibile a Waldemar Sorychta, produttore e chitarrista avvezzo a tali tipi di sonorità.

La prova della band è eccellente, in particolare quella del singer che è davvero in gran spolvero, riuscendo a conferire potenza e cattiveria ad ogni singola parola che canta, senza mai annoiare, grazie alla varietà con cui riesce a cantare, alternando il suo tipico cantato rauco, a parti in scream e growl (che potrebbero benissimo essere le vocals di un disco Death) con una semplicità da far venir voglia di smettere di cantare metal estremo.

Davvero un bel disco, per tutti gli amanti della musica pesante che non hanno timore di ritrovarsi con i timpani sfondati.

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