Il thrash metal è un genere diviso in varie sezioni, modalità stilistiche e tipi i quali, pur mantenendo alcune caratteristiche condivise, presentano, ed è quel che più ci importa, marcatori differenzianti. Agli ascoltatori più attenti non saranno sfuggite espressioni quali <<scuola tedesca>>, <<thrash metal della bay area>>, <<scuola brasiliana>> e, più estesamente, <<sudamericana>>, e via discorrendo.

Chiunque avesse anche una superficiale familiarità con la musica meno soggetta a notorietà, di cui il metal è uno degli esempî, saprà di certo come esistano degli enti che gravitano intorno a quello che è il nucleo musicale: tra questi enti, i principali sono dati dai produttori, dai distributori e dalle riviste, più o meno aventi pretese di <<specializzazione>>. Dall'intersezione, a varî gradi, di questi, si generano dei singolari fenomeni: accade che, esemplificando, una certa denominazione utilizzata per riferirsi ad un genere vada a sovrapporsi ad un'altra, essa stessa più o meno adoprata. Questo si è verificato più di una volta: per ricordare un caso, certamente si rammenterà come negli anni '80 l'espressione black metal sovente si accompagnasse alla locuzione death metal, quasi la seconda si trattasse di un sinonimo della prima. Altre volte è invece avvenuto che una certa denominazione fosse sostituita ad un'altra, e/o questa "migrando", pervenendo a definire altre manifestazioni musicali sino ad allora inconsuete. Si pensi, ad esempio, al fatto di come certi gruppi, tra cui Sodom, Kreator, Sarcófago, Vulcano, definissero inizialmente se stessi quali black metal o death metal fino a quando, per ragioni di catalogazione e/o promozione, in cui influenze non trascurabili sono esercitate dagli enti summentovati, per alcuni di tali complessi si sia giunti a parlare di thrash metal, andando black metal ad identificare in seguito determinati gruppi, specialmente scandinavi all'inizio, ad allora insoliti per quanto riguarda la quistione musicale.

Così oggi le metodologie classificatorie e le espressioni identificative sono variate, e non poco; noi preferiamo invece attenerci ai vecchi criterî, aggiungendo specificazioni -quali, ad esempio, <<prima ondata>>, <<seconda ondata>> eccetera, laddove vi fosse il rischio di portare confusione -.

Bisogna oramai dire qualcosa su questo extended play dei Sodom intitolato Expurse of Sodomy. Il terzetto tedesco, fondato nel 1982, si è contraddistinto nel periodo dal 1982 al 1986 secondo canoni di black metal di prima ondata, costituito da suoni crudi e primitivi, strutture musicali molto lineari e semplici, tematiche di carattere anti-cristiano, ma anche <<occulto>>, delle quali alcune liriche mostrano anche spunti non di poco momento. Con il secondo album, Persecution Mania, datato 1987, il complesso si è orientato sulla direttrice del thrash metal, suonandolo in maniera estrema, con definibili influenze del death metal primigenio, tanto da non essere errata la stessa classificazione thrash/death metal. La produzione, meno primitiva, si è in parte dirozzata, mantenendo però violenza ed aggressività. Le architetture sonore sono divenute -in parte, e non poi molto -articolate, aggiungendo più variabilità e cambî di tempo; le liriche hanno visto l'elemento "occulto" passare in secondo piano, ponendo gli accenti su morte e guerra, secondo prospettive alquanto spurie e terminali.

L'EP Expurse of Sodomy è una sorta di ponte tra il disco Obsessed by Cruelty -black metal -e il disco Persecution Mania, l'album della svolta summentovata. Uscito due mesi prima di quest'ultimo, esso è formato da tre brani. Le partiture black metal sono evidenti nei riffs sia portanti che di ritornello, tanto della prima canzone Sodomy and Lust, quanto della seconda, The Conqueror -la cui sezione cardinale di chitarra è data da un riff classico molto utilizzato da molti gruppi del black metal della prima ondata -, mentre le suggestioni del thrash metal sono mostrate nella sezione intermedia del primo brano e nel terzo, My Atonement.
Quest'ultimo è quello che, a nostro giudizio, si presenta come il meno riuscito: gli spunti melodici, includenti una introduzione "pulita", sono esplicati tanto in ritmi cadenzati quanto nel tentativo di proposizione di alcune ricercatezze sonore che, però, ci paiono alquanto poco ispirate e non organiche le une rispetto alle altre. Vi è di più: nel complesso la canzone si delina, a nostra opinione, quale piuttosto noiosa.

La produzione, del tutto identica a quella che di lì a poco avrebbe distinto Persecution Mania, è tipicamente thrash metal; la chitarra, appunto derozzata, mantiene violenza, sebbene sia meno primitiva rispetto alle opere precedenti; la batteria, suonata da Chris Witchhunter, segue la medesima direttrice: si conserva la potenza, si ha maggiore precisione, sono presenti una maggiore pulizia e variazioni ritmiche, in particolar modo per quanto riguarda i tamburi.
Se nel periodo black metal il basso di Tom Angelripper era più cupo e decisamene meno udibile, quivi esso propende ad assomigliare allo stile di Lemmy Kilmister dei Motörhead, di fondamentale ascendente sul terzetto tedesco e, in particolare, sull'Angelripper stesso: esso si traduce quasi in una seconda chitarra, di importantissimo impatto per quanto inerisce alla ritmica. La voce, pur differente rispetto alle opere anteriori, permane grezza ed aggressiva, impetuosa nel declamare liriche, non ancora suscettibili dei cambiamenti rilevabili in Persecution Mania. Queste ultime, di argomento essenzialmente anticristiano ed "occulto", non originano certo da prospettive del tutto tradizionali, ma ci sentiamo egualmente di plaudirle, essendo opponenti una delle maggiori sincopi della metafisica, ossia il giudeo-cristianesimo.

In conclusione, il nostro giudizio è senz'altro positivo, essendo i primi due brani di livello altissimo. Ciò che piuttosto costituisce una ragione non da poco per quanto concerne la nostra decisione di non conferire la valutazione massima è la terza canzone, My Atonement, di livello inferiore al resto dell'EP. Detto questo, assegniamo quattro stelle all'opera e nondimeno la raccomandiamo, perché in ogni caso costituisce una manifestazione artistica di primissimo piano nel metal.

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