I Soerba sono un duo milanese (Luca Urbani e Gabriele D'Amora) che fonde il proprio sound sull'elettronica dei primi anni '80 cercando di donare ad essa una personale e moderna visione strutturale. Anche i testi ed i messaggi dei brani sono sibillini ma anche ermetici e si costruiscono su fatti e descrizioni di vita comune non banali ed intriganti.

Prodotto da Morgan, "Playback" questo è il titolo dell'album d'esordio datato 1998. Trainato dalla fortunatissima e furbacchiona hit "I Am Happy" il disco si costruisce come detto di elaborazioni elettroniche, campionatori, synth, percussioni che però non sfociano in facili sonorità dance. Sono decisamente accattivanti le sognanti melodie di "Disco Volante" o le particolari e magnetiche miscele elettro-rock di "Noi Non Ci Capiamo" (… no noi non ci capiamo eppure usiamo lo stesso linguaggio… ) brano presentato a Sanremo nel 1999 (sezione giovani) tra lo sconcerto dei vetusti canoni della manifestazione, con buon successo di critica ma non di classifica. In puro stile elettro-industrial è la geniale "Il Tipo Ideale" (… non vinco mai nessun gioco per troppa bontà… ) che ricorda da vicino, nelle sonorità, i Kraftwerk dell'ultima era.

In "Perché Non Dirlo" e "Abito" (… non è l'abito che fa il monaco ma è il monaco che si fa l'abito… ) è il testo ad accaparrarsi le menzioni più interessanti, intrise di una sequenza di luoghi comuni (timbro di fabbrica di Luca Urbani) che descrivono quanto l'essere umano sia legato a costumi ed abitudini stravaganti ma assolutamente condivisibili. Più scanzonate e oscillanti, ma meno affascinanti, sono "Fuori di Testa" e "Frittata" (… se la frittata si fa girare da sola io certo non mi oppongo… ). Lodevole la perfetta sintonia "Early Eighties" in assoluto stile primi Depeche Mode de "L'Esperienza" (…l'esperienza e gli anni ci rubano qualcosa…) o la miscela pseudo rock di "Ci Sono" oppure la perfetta combinazione classica ed elettronica di "Stare In Posizione" (… le case altrui hanno un odore strano… ) ed anche la densa ed ossessiva "Normale Tu". E' però con il collage psyco-lisergico di "Felice Di Stare Sull'Erba" che si riscontrano le maggiori variazioni sonore rispetto alla forte connotazione elettro-sintetica del resto del disco (… felice di stare sull'erba sdraiato insomma a guardare in alto la felicità il successo la vergogna… ).

"Playback" è un disco molto particolare e di difficile collocazione, ricorda sicuramente pagine di Bluvertigo ma anche di Devo ed i già citati Depeche mode degli esordi.

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