Prendete una ragazzina francese tutto pepe con un accento inglese molto sexy, mettetele in mano una chitarra acustica scordata, qualche bottiglia di birra e adornatela con degli accessori hippie: otterrete Soko.

Semi-sconosciuta in Italia (ma apprezzata in Francia sia in qualità di cantante che di attrice), ho notato questa bohemien girl in azione all'apertura del concerto dello zio Doherty (e per fortuna me l'avevano regalato il biglietto, dal momento che neanche vi voglio dire in che condizioni era l'ex boyfriend della Caterina Mossa): arrivai mentre già stava eseguendo le sue canzoni, solo lei sul palco, capelli sciolti e sciupati, una bottiglia di Heineken sullo sgabello, chitarra acustica e jeans rovinati; sembrava arrivata direttamente da casa ("Mamma, vado a strimpellare qualche canzone e torno").

Folgorò tutti noi con la sua semplicità e la sua sicurezza (nonostante dimostri a vederla solo 16 anni) e fu questo ciò che pensai: "Ma non poteva essere Pete ad aprire il concerto a questa bambolina??"

Deliziosa. Una voce non propriamente intonata, ma leggera, soave, delicata. Scaricai dopo neanche due giorni (quando la cotta era al suo picco) il suo unico album datato 2007 (a brevissimo uscirà il suo secondo titolo) e i miei apprezzamenti vennero confermati.

Si accontenta di una chitarra questa giovane cantautrice, nient'altro le serve: testi ironici e coraggiosi (Shitty Day, My Ex-Boyfriends, I Think I'm Pregnant), canzonette acustiche multiformi e tanta energia pop condita da una voce adorabile.

Ma siete ancora là? Su, andate a scaricarvi Soko, altrimenti...Suka!

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