C´é un qualcosa di molto attraente nella musica dello svedese Lars Hollmer, dev´essere la sua innata sensibilitá melodica. Considerazione alquanto scontata per un musicista qualsiasi, ma non per un esponente di rilievo del rock in opposition, genere che ama sollazzarsi di improvvisazione, tempi assurdi e altre piú mille diavolerie.
Questo cuore semplice, con quarant´anni di carriera, che dalla fine sessanta fino al duemilaeotto, ha inciso circa trenta dischi divisi fra i solisti e una decina di progetti, ci ha lasciati qualche anno fa. Se n´é andato, abbandonando il suo corpo materiale. Me lo immagino adesso, seduto al fianco del suonatore Jones, sul ramo di un possente albero in qualche giardino celestiale.
Di tutto quello che ci ha lasciato é impossibile non citare Samla Mammas Manna, banda appartenente allo storico originale drappello del rock in opposition, quella che odora piú di sagra, di birra e salsiccie. Ma anche i lavori solisti, Looping Home Orchestra, Accordion Tribe e altri ancora, fra i quali questo progetto chiamato SOLA.
Nel 1999 Lars Hollmer viene invitato dal clarinettista Wataru Ohkuma e dal batterista Tatsuya Yoshida a suonare in giappone, da questa collaborazione prenderá poi vita questo disco chiamato SOLA: Lars Hollmer's Global Home Project, realizzato nel 2002. A completare l´ensemble SOLA ci sono anche Kazuto Shimizu alle tastiere, Hiromichi Sakamoto al violoncello, Yuriko Mukoujima al vilino e Kei Fushimi alla chitarra.Yoshida andrá poi a sostitiure il batterista degli Samla Mammas Manna nel loro ultimo disco "Dear Mama".
Scegliere di parlare di Lars Hollmer attraverso questo progetto cosí particolare non é casuale. La maggior parte delle composizioni sono citazioni di se stesso, omaggi o tributi: "Nationjazz" risale al suo primo album solista dell´1981, "Arioso Nearway" ha gli occhi a mandorla, e traspone il significato del tempo dall´ancestralitá fino ai nostri giorni. "Continue" si espone talmente tanto nel suo voler essere wyattiana da sgorgare un inusuale e piacevole spontaneitá. "Arp Violin" si concede una struttura minimalista; pian piano, uno ad uno, gli strumenti entrano sostenendo un delicato crescendo. Poteva mancare una dedica agli Samla Mammas Manna? Insomma "Samma Zanzibar". Ottima rilettura di "Parallel Angostura" con gran finale Zeuhl, tratto dalla Looping Home Orchestra, traccia che conobbi in questo signor disco. E poi cosí avanti fino a "Yrsa Requem" che come un presagio, lancia uno sguardo malinconico verso il suo breve futuro; "Viandra" il suo ultimo lavoro.
Nei lavori solisti che ho avuto il piacere di ascoltare, Lars Hollmer predilige l´uso della fisarmonica, strumento che con il suo timbro familiare e seducente, esercita su di me un grande fascino.. Lars Hollmer non é un virtuoso dello strumento, non ha bisogno di sfarzo per risaltare la sua personalitá. Forse questa é la vera attitudine di un grande musicista anti-rock, sottrarsi al culto della personalitá e dedicare tutto se stesso alla musica, viverla attimo per attimo, respirarla. Il rio si distacca dagli altri generi anche per questa cartteristica; spesso e volentieri i musicisti si mettono a servizio della composizione, attitudine contraria all´ego molto marcante di molti musicisti jazz e fusion. Questo permette anche, che le relazioni fra i musicisti si diraminio e si intersechino dando origine a strani e curiosi frutti, esistono infatti pochissimi ensemble statici nel rio, generalmente i musicisti vantano numerose collaborazioni, contribuendo ad arrichire esponenzialmente questo genere cosí eterogeneo che, come avrete capito é il mio favorito ed anche il migliore del mondo tutto.
Grazie Lars Hollmer e buon viaggio.
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