In questa recensione, il mio compito è quello di fare un elogio al gruppo dei Sonata Arctica, i quali hanno scritto questo album che a mio parere è il più bello che abbiano mai fatto.

L'unico problema è che è il primo album della loro carriera, e letta questa affermazione, potrebbe risaltare all'occhio come un insulto a questo gruppo. Ma non è così, la magnificenza di questa band Finlandese che fa Epic Metal, sta proprio nel loro esordio nel mercato della musica con un album che non ha veramente neanche una canzone che si può definire "di ripiego" oppure "di riempimento". Infatti nei loro concerti live (che a dire il vero non sono mai proprio come ci se li aspetta dopo aver sentito i loro cd), continuano a fare sempre un sacco di canzoni che continuano ad essere del loro primo album, del 1999. Non potrebbe essere altrimenti, dopo aver tirato fuori dal cappello canzoni come "Full moon", "My land", "8th commandament","Letter to Dana", "Kingdom for a Heart", "UnOpened" che sono dei capolavori e dei caposaldi oramai della loro musica.

Dopo questo album era difficile tornare in commercio con un album all'altezza de primo, infatti per affermarsi e creare un nuovo album nel frattempo, hanno creato l'idea di "Successor", un album con i maggiori successi avuti nei concerti in cui diventarono la band di supporto degli Stratovarius, arricchito di alcune cover di altre Band. Dal secondo album (sempre a mio avviso stupendo) in poi non hanno più raggiunto un livello di completezza come nel primo ma hanno sempre regalto chicche di altissimo livello come "Black sheep", "Last drop falls", "The cage", "Victoria's secret", "My Selene", "Draw me" e molte altre che li hanno affermati come una band delle più importanti ed ascoltate in campo Epic/Power Metal.

Il mio consiglo è di ascoltare questo gruppo sia nel virtuosismo che nei lenti, perchè riescono a rendere percepibili i testi anche solo sentendo la musica. Sono manifesto di completezza e coerenza tra testo e musica.

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