Tu sei in fibrillazione che è un piacere guardarti, "Bravo Stef!" in alcuni momenti è tutto quello che riesci a dire. Io un po' rido e Stef è naturalmente Stef Kamil Carlens mente e anima dei tuoi amatissimi Zita Swoon. È solo per lui – che sotto quel caschetto ha la faccia più belga che abbia mai visto – che siamo venuti fino a Brescia pronti a sfidare anche la nebbia che poi ha trovato qualcos'altro da fare e non sa quello che si è persa.

Il palco del Freemuzik è piccolo e loro fanno fatica a starci su tutti: Bravo Stef, Manuel Agnelli, Marta Collica, Cesare Basile, John Parish, Roberta Castoldi, Jean Marc Butty, Giorgia Poli, Hugo Race. Tutti fior fior di musicisti che si erano già incrociati in passate produzioni e che hanno deciso di mettere insieme un progetto che si chiama Songs With Other Strangers e che si potrebbe sottotitolare Ma Che Bello Suonare Con Gli Amici. Certo non è un concetto rivoluzionario, ma è proprio così che va, e sono belli da vedere mentre si prestano strumenti e canzoni tra abbracci, sorrisi e pacche sulle spalle.

La scaletta prevede brani scelti fra quelli degli ultimi album di ognuno più delle canzoni di cui in comune sono innamorati. Si alternano pezzi ritmati ad altri lenti e intensi; le più emozionanti: "Whatshadoing", "To Speak Of Love", "Midas Touch", e "State Trooper", ma di chi sono? Non lo so, (tranne "Whatshadoing" certo, che sta in A Song About A Girls) ma forse il succo è proprio questo, in fondo qui le canzoni sono di tutti, ognuno canta o suona quelle degli altri facendole proprie con passione e con tutto il rispetto.

E non so se mi hai influenzato tu, con il tuo amore sconfinato per lui, ma mi è sembrato che tutti subissero il carisma di Stef, "E certo, riconoscono il talento naturale" mi dici, come se fosse normale. Cioè, anche personaggi del calibro di Parish e o dall'ego smisurato come Agnelli, che invece questa volta si fa notare per l'insolita presenza discreta, canta la sua "Tutto Fa Un Po' Male" sì, ma poi per lo più dimena il suo culotto accompagnando con tamburello e maracas.

Unico "dispiacere": l'interpretazione vocale di troppi brani è affidata alla voce inesistente di Marta Collica ed è un peccato, soprattutto quando ce ne sono altre due formidabili e opposte come quella tenera di Stef (like a tear on a fresh fruit, mi viene da dire), e quella molto bassa, rauca e leggera di Hugo Race (come un cracker, mi viene da dire).

Forse se fossero stati altri nomi, magari di quelli che passano su Mtv, quelli cool e hype, hai presente? Sarebbe stato un mega evento da palcone di cui tutti avrebbero parlato per mesi... e invece, invece così ti devo solo un'altra splendida serata.

Carico i commenti...  con calma