È chiaro che un Bad Moon Rising non si discute nella sua efferatezza, ma un pensierino ai prodromi di un noise proposto senza premeditazione, come questo "early sonic" disinvoglia, si deve mancare. E qui si manca tutto l'aspettato, ma anche l'inaspettato underground.

Non c'è assuefazione nel ricercare lidi dirompenti che disintegrano anche il più estremo tentativo di esplorare situazioni che per la loro forza aliena rimuoviamo dalla nostra psiche. C'è una consapevolezza di un abduction che ci getta in un punto di non ritorno dove poi, mi ripeto, cose come Confusion Is Sex, Bad Moon Rising, Sister, Evol risultano chaos ordinati rispetto a questo.

La possessione noise è totale e impersonale, ci è dato il momento di non pensiero in un nichilismo immediato, rafforzato dal live act, in una immersione inanellante precipitazioni irreversibili di magma psichico primordiale. E lo stupro non poteva che generare due gemelli untitled su musicassetta. Un bastardo Giano bifronte si dà una volta per sempre.

E la profondità, l'oscurità della performance è cristallina, non ci sono ombre né mentali, né fisiche, il muro sonoro non rimbalza nulla, oltrepassa. E proviamo il qui pro quo del Nosferatu, dove appurato il salto dovuto alla non organizzazione del rumore, constatiamo che la non morte ti porta alla disorganizzazione dell'eternità, c'è un flusso travolto e travolgente.

Si gioca con le possessioni, si tira fuori il "meglio" di noi stessi, l'ausilio delle grida che circumnavigano orrori sepolti corrobora una pulizia delle nostre miserie. Liberatrice e linda è la pece nera che inesorabilmente scorre e ci ricopre. L'impatto è devastante perché ti costringe a "ricordare il rapimento", la sveglia cruenta dopo un po' si desidera sempre più ma non dà dipendenza, non induce in tentazione.

E di questa prova di santità possiamo essere solo grati e devoti perché squarcia una breccia nel muro di inconsapevolezza che ci circonda. "All'inizio fu il Verbo", e il Verbo era un'esplosione di rumore...

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