Tutti coloro che sono devoti al culto MC5/Stooges prostrandosi cinque volte ogni sera in direzione dei puzzolenti fumi provenienti dalla motoristica Detroit e che non vanno mai a letto senza aver prima acceso un cero all'iguana Osterberg, sono i miei fratelli di sangue.

A questi fratelli vorrei dire che è un peccato non sentire mai nominare la Sonic's Rendezvous Band.

Il nick "Sonic" vi ricorda qualcuno? Ma sì, è proprio lui: Fred "Sonic" Smith, il chitarrista dei leggendari MC 5 nonché marito di Patti Smith. E' a lei che dobbiamo questo disco, perché alla prematura scomparsa di Fred la nostra poetessa volle che fosse resa piena giustizia al periodo 1975-1980 trascorso dal grande chitarrista sui palchi del Michigan a capo di una sorta di nazionale del Detroit sound. Gli altri nomi? Scott Morgan che era una leggenda locale con i seminali Rationals, Scott Asheton altrimenti detto "Rock Action" per la sua attitudine a frantumare le pelli dei tamburi negli Stooges, Gary Rasmussen già bassista degli Up che avevano ereditato il ruolo di rivoluzionari accanto alle White Panther di John Sinclair. Ebbene, un combo del genere che per cinque anni aveva infiammato la scena locale con il solito brutale e selvaggio live act, si ritrovava ad avere di "ufficiale" un solo misero sette pollici con l'inno "City Slang", caratterizzato dalla solista di Fred e dalla ritmica di Scott a condurre il noto assalto sonoro fatto di riverberi abrasivi al fulmicotone.

Chiaramente esistevano anche una serie di bootleg dalla pessima qualità sonora e allora dobbiamo dire grazie a Patti per aver commissionato nel 1998 alla benemerita etichetta Mack Aborn Rhythm Arts il recupero di questi nastri di un concerto al Second Chanche di Ann Arbor (e dove se no?) nell'aprile 1978. E così possiamo avere una testimonianza "udibile" dell'infuocata atmosfera che richiama un altro capolavoro del genere, quel "Kick Out the Jams" degli MC5 che ancora oggi ha un posto importante nel nostro cuore. Il tutto racchiuso in un dischetto con una bella immagine in copertina di Fred Sonic Smith e la sua Mosrite bianca, un booklet di 12 pagine e dieci brani con una sorpresa finale.

I pezzi sono tutte grandi composizioni originali divise tra Fred e Scott Morgan, tranne la cover di "Heart of Stone" dei primi Rolling Stones resa come una ballata blues intrisa di ruvida tensione elettrica.

Degli altri brani che dire? Se amate quel suono che macina in un unico mortaio gli Amboy Dukes e gli MC5 allora siete fortunati: siete le persone giuste nel posto giusto! Dall'inizio alla fine è tutto un dispiegarsi anfetaminico di cruda bellezza, dagli episodi più abrasivamente melodici (la title track) a quelli con le chitarre deliranti al massimo (l'anthem "City Slang"). L'apoteosi finale lascia stremati ma vale la pena di tenere ancora acceso l'impianto fumante per qualche minuto, perché c'è una traccia fantasma non classificata, uno strumentale registrato durante il soundcheck del concerto, una sorta di dolce rondò chitarristico con gli strumenti suonati in punta di dita dai quattro talentuosi che vi aiuterà a recuperare le forze... Una delizia che se non fosse stato per Patti Smith avremmo corso il rischio di non aver mai conosciuto.

E se non vi fosse bastato, e ne sono sicuro perché questa roba provoca assuefazione, l'anno dopo questo compact disc la Mack Aborn ne ha sfornato un altro: "City Slang" e vi straconsiglio di non perderlo perché vi si ripuliscono i bootleg di varie registrazioni durante concerti nel Michigan. Ci sono dei pezzi che vi faranno saltare dalla sedia e tentare il giro della morte carpiato con doppio avvitamento (e c'è una stupenda "Goin bye " pericolosamente uguale a "Frederick" di Patti Smith)......................................................................................................................................

............................................................................................................................traccia nascosta: se siete proprio degli incontentabili e oltre ad accendere la candela ad Iggy vi siete fatti pure tatuare il logo dei MotorCity 5, vi ricordo che esiste un recente cofanetto di ben 6 compact uscito un paio di anni fa che racchiude quasi tutto lo scibile della Sonic's Rendezvous Band. Ben 66 brani di live songs, studio demos, nastri scartati! Forse non tutto è essenziale ma l'energia è al 100% dalla prima all'ultima traccia.

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