Stanotte sono malinconico.
Il giorno si è annegato. Dragando il fiume, tutto quello che hanno saputo trovare è una notte gonfia e bluastra come un tumore benigno.
L'altra notte mi è apparso un fantasma. No. Due. Erano, sembravano incrostati di muffa. Avevano un sassofono solo. Se lo litigavano sputandosi addosso. Per suonarlo, si capisce. Volavano dei Figlio di puttana! Mica male. Poi uno dei due l'ha preso. Il sax, dico. L'altro ha fatto uno sbuffo. Così, un bambino senza giocattolo. Ha alitato e a mezz'aria un altro sassofono ha iniziato a plasmarsi, solo, pareva, per inserirglisi docile tra le mani. Hanno cominciato a suonare.
Stanotte non ho voglia di bere. Nemmeno potrei, non c'è niente da bere. Stanotte vorrei essere soltanto il protagonista di un fumetto underground. Camminare e basta, ai bordi spigolosi dei vicoli. Ritagliare la notte a forza di passi - non c'è altro che mi serva a qualcosa. Mi piacerebbe che la mia autocoscienza andasse da sola a fare la fine del giorno, dico in un fiume, suicida. Così potrei far finta di essere qualcosa, e basta.
L'altra notte ho fatto un sogno. Mi sono apparsi due fantasmi. Hanno preso l'interno della mia scatola cranica per una bettola putrida e ci hanno suonato tutta la notte, allucinati e fluttuanti nemmeno fossero gli elefanti rosa di Dumbo. Un cerchio alla testa che nemmeno se lo faceva Giotto veniva così bene. Cazzo.
Stamattina sulla scrivania c'era un disco spudoratamente vecchio. Copertina in stile Quei Vecchi Quadri Astrattisti Che Vanno Così Bene Con Il Jazz. Il titolo sembrava, presente i fumetti Marvel? The Amazing Spider-Man! E chine del lussureggiante Steve Ditko. Cose così. Poi c'è quel sottotitolo. Sembra più che altro la locandina di un incontro di wrestling mescolata con quella dello spettacolo di un cabarettista retrò. Mah. Comunque è mattina. Comunque di mattina uno si sente in obbligo di andare da qualche parte, di fingere di andare da qualche parte, di fingere di riposarsi una singola volta per essere andato da qualche parte tutte le altre mattine tranne, forse, questa. No, non è il caso.
Stanotte non ho voglia di bere. Lo ascolto tutto. A quell'impennata iniziale il mio cuore ha perso un battito. Ma dico, si comincia così un disco?
La risposta è chiaramente sì, se sei Sonny Rollins & Coleman Hawkins.
Io mi chiedo se loro lo sapessero, di essere loro. Magari pensavano solo di stare facendo un po' di spettacolo, così, per sfizio, e se capita l'occasione facciamo anche la storia della musica. Figlio di puttana, smettila di fregarmi gli spazi. Sei tu che inizi sempre il tuo cazzo di assolo quando... Che ne sai, magari è andata davvero così. Eppure, eppure, tutte le cose che sono, che riescono a essere. Tutte le cose che sei. "All The Things You Are". E una "Summertime" irriconoscibile e sfregiata, una coltellata sul torace. Di chi, non lo so. Non è nemmeno importante. E, di seguito, tutte le urla e i gridolini e i gemiti convulsi e le circonvoluzioni erotiche e gli intrecci e-
E' l'alba. Ho sognato. Forse no. Forse a rimettere il disco, il cazzo di vecchio disco, si potrebbe prolungare il buio. Lasciare il giorno ad aspettare, dico, non credi sia ora di aprire questa cazzo di porta? Tipo, il giorno deve pisciare e tu sei chiuso in bagno ad ascoltare jazz. Ma sì, può funzionare, può essere che se-
E' l'alba. Il sole mi si scaraventa addosso urlando. Ho sognato. Sono in ritardo. Qualunque cosa dovessi fare, beh - in realtà non lo so, ma sono in ritardo. Esco nel vento del giorno nuovo. Sulla lingua litigano saltellanti anamnesi di caffè, ed è l'unica cosa. L'unica che ricordo.
E poi Sonny non è nemmeno morto. Pare goda di discreta salute. Hawk invece è morto da un pezzo, ma tanto i fantasmi non esistono.
Elenco e tracce
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