Mi capita raramente ma quest'oggi ho freddo; anche qualche linea di febbre. Sono costretto a stare in casa ed ho bisogno di ascoltare un qualcosa che dal punto di vista musicale mi riscaldi a dovere. Niente Death Metal, Grindcore ed Hardcore; scelgo la zona della mia infinita discografia dove tengo custoditi i massimi amori in musica. Mi fermo ancora una volta dalle parti dei Sophia e di Robin Proper-Sheppard.
E' il disco del 2006 "Technology Won't Save Us" che nella prima edizione conteneva in allegato un EP, dal chilometrico ed ironico titolo, di sei vecchi brani della band ripresi in chiave acustica ed in solitaria da Robin. Non sono riuscito a trovare in rete immagini del lavoro in questione ed ho scelto una foto dell'ex leader dei God Machine (sempre un sommo piacere per me citare tale momumentale ed unico gruppo) che ben si addice al sound che il lavoro offre.
Canzoni spogliate della componente elettrica, nude e semplici; profonde ed intense. E fin dalle primissime note musicali dell'opener "Bastards" mi rendo conto, per l'ennesima volta, di una cosa che ho già in passato rimarcato: Robin canta solo e soltanto per te che lo stai ascoltando, sempre e comunque per un numero contenuto di persone. Come nei suoi concerti così intimi, vellutati e coinvolgenti; aleggia in tutte le canzoni quell'aria malinconica, desolata. Sentimenti che accompagnano l'autore dal momento della traumatica conclusione della sua storia con i God Machine. Racconti di vita, racconti della sua vita quotidiana; lo immagino solo seduto su un comodo divano nella sua abitazione. Chitarra, voce ed un normalissimo impianto di registrazione pronto a catturare in presa diretta queste sei incantevoli gemme.
"I Left You" si erge come vertice dell'opera: otto minuti, ma potevano anche essere ottanta, di una genuina semplicità. Pochi accordi che si uniscono al canto di Robin così presente, vivo, sincero:
"And if I will you closer
Can you feel the presence of my thoughts
And you don't say much now
But what you say just tears"
Brividi in ogni centimetro della mia pelle; ma non ho più freddo, adesso.
A Marina, di cuore...Oh My Love...
Ad Maiora.
Carico i commenti... con calma