Eccomi uscito dal tunnel dei vinili a favore di un disco che ha già cinque anni ma che ho scoperto da poco. Si tratta di un piccolo gioiello di chamber-gothic-dark-oscuro (solo per questa definizione merito mezzo punto in più….) uscito a nome “Sopor Aeternus” creatura indefinibile ed ambigua che si fa chiamare Anna Varney (boh!).

Ma dato che questo non è il sito di Novella 2000 passo all’album. Come dicevo, un piccolo capolavoro che mescola sapienti liriche di stampo prettamente gotico (provare, per credere, a leggersi il testo di “The sleeper” di Poe) a musica quasi rinascimentale, classica ma così darkeggiante, trionfale in alcuni punti, ma in sordina, e straziante in altri, così come funerea in vari intermezzi. Questa varietà aumenta notevolmente la longevità di questo disco che non può essere paragonato a nessun’altra uscita semplicemente perché non ha paragoni né punti di riferimento! È una CREATURA NUOVA come è difficile trovarne oggi, dove la parola COMMERCIALE si impossessa di molti musicisti spingendoli a ripiegare sempre sulle stesse note, le stesse che hanno funzionato la volta prima che a loro volta hanno funzionato nel disco di un altro cantante etc.
Insomma, un disco bello, longevo, ben suonato, ben sviluppato e altrettanto ben pensato. Bellissimo anche il seguito (face two), altro capolavoro che recensirò appena possibile.

P.S. Per alimentare il mistero intorno alla band (per completezza: Sopor Aeternus and the Ensemble of Shadows) sappiate che NON FANNO CONCERTI IN ALCUN MODO…quindi l’unico modo per sentirli è attraverso i loro dischi. Per quanto riguarda il vederli…non sarà mica il mio vicino di casa?
Aiutooooooooooooooooooooooo……..

Stay tuned!!!

Voto: 6/5 perché non solo è bello l’album ma è anche una novità assoluta, una vera creazione mai sfiorata prima. Non me lo concedono però i de-boss!!

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