L'avventura Soulfly è un progetto che è il naturale proseguimento della band Sepultura. Entrambi i progetti infatti gravitano attorno alla figura carismatica ed originale di Max Cavalera.
Costui, dopo essersi staccato dalla sua band gestita assieme al fratello Igor, ha formato i Soulfly. Le due band (per i Sepultura quando c'era ancora Cavalera) sono assai simili per i caratteristici elementi di musica tribale brasiliana (i Soulfly sono nu (odio questo termine) mentre i Sepultura sono death). Dopo la dipartita di Cavalera i Sepultura hanno iniziato sostanzialmente a far cagare. Ora più che death suonano molto di più metalcore ed hanno perso quell'originalissima vena tribale dei primi sei o sette album, portata avanti dai Soulfly. Ma anche questi ultimi con l'ultimo 'Dark Ages' sono calati di qualità. Le ultime cinque o sei tracce suonano maledettamente simili a certi pezzi usciti sull'ultimo non troppo brillante album degli Slipknot. Una band quest'ultima distante tematicamente e stilisticamente dai Soulfly.
Comunque anche in 'Dark Ages' si possono rilevare certe chicche. Tra le quali la splendida copertina. Sicuramente è da notare "Babylon" con un ritornello anche se semplice, molto efficace. "I and I" non è male, ed è interessante la parte lenta quasi ambient. Si passa alla quinta traccia, "Arise Again", che sprizza energia da tutti i pori. Da cantare in doccia. Molotov è stramba e caotica, ma sicuramente la migliore dell'album è "Frontlines". Eccezionale il cambio di tempo a metà canzone, il successivo palm muting (la tecnica caratteristica del Thrash metal) è da brivido. L'ultima traccia rilevante è "Riotstarter", il pezzo tribale di Dark Ages. In ogni album dei Soulfly c'è almeno un pezzo tribale. Il resto potete fare a meno di ascoltarlo. Songs come "Bleak" (un pezzo lento e claustrofobico) e "Fuel The Hate" sono inutili episodi di violenza. "(The) March" vuole essere originale ma è molto simile a delle songs degli Slipknot e fa schifo. "Soulfly V" è un lungo pezzo strumentale che non ha ne capo ne coda, disordinato e noioso, dove fa bella mostra il chitarrista (bravo).
È un peccato che questo album non sia il massimo perché aveva buone possibilità di essere ottimo, ma comunque c'era da aspettarselo dato che il precedente 'Prophecy' è stato uno dei migliori dei Soulfly. Chissà se riusciremo ad ascoltarne un altro come quello. E intanto ci sono gli allocchi come me che aspettano un'impossibile reunion di Max con i Sepultura.
Chissà se il duo Cavalera tornerà a farci sognare!!!
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