2012. Italia. Trip Hop influenzato dal Progressive Rock.
Insomma tutti i dati per un possibile fiasco.
Cosa mi dicono? Alla voce c'è Simone Baldini Tosi (gia cantante nei Moongarden, gruppo progressive rock italiano di dubbio gusto). I dati per un possibile fiasco ci sono tutti.
Li trovo per puro caso su SoundCloud e mi addentro nella loro pagina di Facebook. Scopro che Colin Edwin (Porcupine Tree) ha collaborato per il disco, e farà parte del gruppo nel prossimo disco. Mettiamo difianco un cantante come Simone Baldini Tosi (Voce moooolto Gabrieliana), un bassista jazz e il Trip Hop.
Partiamo male, o almeno cosi potrebbe sembrare.
Il progetto è di Andrea Bonizzi e di "Frank" (che scopro solo piu tardi essere solo un nome d'arte del nostro simpatico Bonizzi), produttore mantovano, giovane, molto giovane, dal basso dei sui 22 anni, ha tirato fuori un disco con le palle, come non ne sentivo da un pezzo nel panorama italiano.
Faccio partire il disco, e ascolto.
"To Bring Me" parte in tono quasi scherzoso ed evolve sempre piu, da un trip hop veramente soft, ad un insieme di suoni elettronici sempre piu pesanti che quasi ci capultano negli anni d'oro dei Radiohead di Kid A, con giochi di voci effetto radio, glitch e batterie elettroniche pesantissime. Sul finale, degli inaspettatissimi mellotron. Cosa bisogna aspettarsi ancora? Per nulla scontati i ragazzi, sia a livello melodico che a livello di pasta sonora.
"People" è il pezzo piu pesante del disco. Una batteria elettronica potentissima e il basso del buon Davide Vantini accompagnano incedentemente la voce di Simone Baldini Tosi, che si sposa perfettamente al genere di questi Sound Wall Project. Arriviamo a testa altissima al bridge in mezzo. Un inaspettata pasta sonora industrial apre, eccome se apre, il pezzo accompagnando un cinico "I don't like people, People don't like me". Come se non bastasse per la nostra atmosfera cupa, ecco le chitarre pesantissime che portano in chiusura il pezzo.
Cosa dobbiamo aspettarci poi?
"Unexpected Lysergic Effects" parte con due accordi di questo suono etereo, un suono che è come se fosse gia dentro di noi e che questi Sound Wall Project vengon solo a portare alla luce. Colin Edwin al basso fretless, sopra un incalzante beat Trip Hop, sorreggono la strambissima melodia cantata da Simone Baldini Tosi. Che pezzo. Che pezzo. Il bridge lascia lo spazio al basso di Colin, la voce straziante di Simone dà il colpo di grazia. Capolavoro.
"I Feel Stupid". Cosa dire di questo pezzo? Se i Pink Floyd avessero iniziato a comporre in questi anni avrebbero fatto questo, forse. Il pezzo apre con un intro "SOYCD" del 2012. La strofa è spiazzante. Complicatissima. Cambia scala ogni battuta. La ricerca sonora è mostruosa. Il risultato? Incalzante. Come? Non lo so. Merito loro. Pollici alzatissimi per il loro bassista Davide Vantini. Le note di Simone Baldini Tosi sono paradisiache, ma terra a terra. Sono strazianti, ma liberatorie. Un pezzo prog sotto vesti trip hop. Non ci avrei mai sperato.
Arriviamo alla svolta
"Frank Is Gone". Ancora per fattori di improbabilità. La feat su questo pezzo è Giorgio Signoretti, noto chitarrista jazz mantovano. Cosa ci si aspetta? Certamente non un pezzo di elettronica dark. Il groove è qualcosa di superbo. Voci al contrario effettatissime portano avanti questo pezzo, su un sound cupissimo e coinvolgente. Una nota di merito a Giorgio Signoretti, con un "assolo" animalesco piuttosto spiazzante in coda alla canzone.
Il disco non è per niente omogeneo. Ma fila liscio come pochi.
"Keep On Living". Un intro di 1 minuto e mezzo. Ricerca sonora paurosa, ci lascia lo spazio per tirare fiato e goderci molte sfumature di questi spazianti Sound Wall Project. Per poi il fiato riprendercelo tutto, con un crescendo pauroso. "Love", un pezzo Trip Hop classico che parla d'amore. Forse banale? Forse. Ma grande pezzo, ottima ricerca sonora, ottimo portamento e ottima interpretazione.
Arriviamo a "Choosing", la bomba del disco, non avrei altro modo di giudicarlo. Intro psichedelico di 1 minuto buono, suoni spaziali, un sample di echoes dei Pink Floyd, quasi un saluto ai loro dei. Apre la voce di Simone su una strofa che solo preannuncia quasi quel che verrà dopo. Un pezzo con una carica emotiva mostruosa, con un Baldini Tosi veramente ispiratissimo.
Il disco chiude con "All Around Us", un pezzo quasi Pop con un crescendo fortissimo, dove ci si può godere per l'ennesima volta appieno della voce di Simone Baldini Tosi, che dopo questo disco ritengo sprecato con i Moongarden. Troviamo anche una ghost track, un "Ode A Demetrio Stratos", un mix tra esperimenti con drum machine alla Mr. Han (Linkin Park) ed esperimenti vocali del fido cantante dei Sound Wall Project. Per altro loro pare che usino il microfono storico del celebre cantante degli Area. Questa traccia, solo per gli addetti ai lavori.
In conclusione. Questo Andrea Bonizzi, sconosciuto ai più, insieme a tutti i Sound Wall Project, ha fatto un gran lavoro. Credo che ne sentiremo parlare molto davvero presto di questo fantastico gruppo Mantov-Arezzan-Londinese.
Un 5 alla fiducia che questi Sound Wall Project portino avanti il loro lavoro a testa alta, le idee ci sono, i risultati anche.
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