Se raffigurassimo il fenomeno grunge come un prisma, sicuramente ne uscirebbero fuori svariate facce di struttura e derivazione diversa. La faccia più ancorata ai vecchi maestri hard rock della nostra figura geometrica, è rappresentata dai questi quattro giovincelli che tanto hanno scosso la scena musicale dei primi anni novanta.
“Led Sabbath” era uno dei nomignoli che venivano attribuiti alla band in quegli anni, e di certo non per caso. Già, perché i Soundgarden non hanno inventato granché, ma hanno forgiato un sound creativo, basato sugli stereotipi di un genere vecchio e “usato” come l’hard rock.
L’apice raggiunto da questo stile, “lo stile SG”, è senza dubbio “Bad motor finger”, album di pura energia e grande spessore, che fa da trampolino a Cornell e co. verso il firmamento del rock ‘n roll. Il disco riflette in maniera univoca ciò che i Soundgarden sono stati per Seattle, ossia in un certo senso i “puristi” del grunge, in grado di uscire dai luoghi comuni che prendevano forma nel genere. E non è poco.
Infatti hanno avuto il merito di ridare importanza e valore ad un suono ormai misero di idee, creando qualcosa di diverso e faticoso da catalogare, grazie soprattutto alle qualità dei componenti della band. Su tutti quel maestoso tenore di nome Cris, che dirige da vero capitano l’andamento continuo della nave tra pesantezza e melodia, senza troppo guardare verso nuovi orizzonti, ma pensando piuttosto a dare un forma precisa alle intuizioni del passato.
“Bad motor finger” è un vero concept album, che coglie i frutti dei precedenti lavori e stabilizza la forma d’espressione del gruppo. L’uso della voce, che spazia tra un’ottava e l’altra, il sound più affinato, lo stile compositivo, gli intrecci armonici: tutti elementi che raggiungono l’equilibrio perfetto tra (…nutrimento e gusto…”Kinder Bueno. Bontà a cuor leggero”…scusate, ma erano i cinque secondi di pubblicità. =) perfezione e originalità.
L’adrenalina che questo disco sprigiona è da paura! La grandezza dei Soundgarden sta tutta nel riuscire a creare dodici brani duri, ma non faticosi, creando una miscela esplosiva tra incastri di chitarra scuri e potenti, insoliti accordi di basso e cambi di tempo da parte della batteria e delle stessa chitarra. Poi ci pensa il carisma di uno dei più grandi frontman al mondo a regalare un impatto emotivo ancora maggiore, riuscendo a incantare ancora di più dopo aver memorizzato a pieno la lezione degli avi 70’.
L’intreccio tra hard rock (o se vogliamo “heavy metal”) modello Black Sabbath – Led Zeppelin, impennate acid punk, accenni alla psichedelica e sperimentazioni, come l’accordatura aperta delle chitarre, fa da componente principale ad un album fantastico, che include dentro di sé passaggi fondamentali della discografia dei Soundgarden. “Outshined”, “Rusty cage”, “Jesus Christ Posse”,”Face pollution”: solo per citare alcuni brani.
Probabilmente “Bad Motor finger” nel 1991 (data di uscita) fu abbastanza oscurato dal successo di “Nevermind”, ma non si può assolutamente non catalogare tra i migliori dischi degli anni novanta, pensato e generato da i grandi e ormai compianti Soundgarden.
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